Storia infelice la storia
di uno come me
oggi non sono tornato
a casa perché c'è sempre
mia moglie alla finestra
sul fornello c'è la solita
minestra tutta per me.
Sono restato quaggiù
non ce la faccio più
a mentire
va tutto bene cara no
non ti preoccupare
dove andrò non so
rimango qui in metrò.
Quando è venuto
il momento ho detto di sì
fra confetti e fiori d'arancio
ho detto di sì
non sorridete per carità
ho sentito di altri in questa
nostra grande città.
Vile mi danno del vile
la gente ha tanta bile
già sento
i commenti atroci le voci
come animali tutti uguali
dove andrò non so
rimango qui in metrò.
Pa**a la gente mi sfiora
e non sa niente di me
sembra che siano in gara
ognuno per sé
regolari come macchine
pendolari d'abitudine
Dio che sfacelo!
È una serata così
ora esco di qui
torno a casa mia
c'è la moglie e così sia
ho fatto tardi tesoro tu sai
com'è il lavoro.
Ma domani ritornerò
di nuovo qui in metrò
e un giorno mi fermerò
per sempre giù in metrò.