Storia infelice la storia di uno come me oggi non sono tornato a casa perché c'è sempre mia moglie alla finestra sul fornello c'è la solita minestra tutta per me. Sono restato quaggiù non ce la faccio più a mentire va tutto bene cara no non ti preoccupare dove andrò non so rimango qui in metrò. Quando è venuto il momento ho detto di sì fra confetti e fiori d'arancio ho detto di sì non sorridete per carità ho sentito di altri in questa nostra grande città. Vile mi danno del vile la gente ha tanta bile già sento i commenti atroci le voci come animali tutti uguali dove andrò non so rimango qui in metrò. Pa**a la gente mi sfiora e non sa niente di me sembra che siano in gara ognuno per sé regolari come macchine pendolari d'abitudine Dio che sfacelo! È una serata così ora esco di qui torno a casa mia c'è la moglie e così sia ho fatto tardi tesoro tu sai com'è il lavoro. Ma domani ritornerò di nuovo qui in metrò e un giorno mi fermerò per sempre giù in metrò.