La raffineria allarga i suoi confini
ribalta i suoi profili all'orizzonte
Nasconde il vecchio ponte oltre la ferrovia
alla città che dorme i suoi sobborghi
Nel cielo mille ingorghi di luminose insegne
salutano una vita che si spegne
Le alte gru d'acciaio s'insinuano nel cielo
come le guglie della cattedrale
Si svegliano pa**ioni e soffocati ardori
ora che tacciono i televisori
Tu vivi divertito il rito e i sogni strani
di una città che attende il suo domani
Allegre e scanzonate sono le sensazioni
spalanchi ad emozioni il tuo entusiasmo
Rovesci il tuo sarcasmo e la vuota tua ironia
lungo i falò della periferia
Nei bar ancora aperti il vino alimenta
concerti di parole senza senso
Indomite e un po' stracche, innalzano pazienti
sui bastioni le baldracche il loro canto
Per vendere all'incanto la loro mercanzia
offrono oblio, risate e compagnia
L'amore cambia nome se l'imprimatur manca
la festa ora è profana e non più santa
Fuggono i tuoi pensieri lungo i marciapiedi
è già trascorso l'ieri e lo rivedi
E danza nella mente l'immagine del giorno
e attendi il suo ritorno incuriosito
Insegui i tuoi misteri, tra un po' sarà mattino
e il primo tram di pa**erà vicino
Al suono della sirena e con nuovo turno
il festival notturno è già finito