Ugolino
Io fui il Conte Ugolino
e questi è l'Arcivescovo Ruggeri.
Tu vuoi ch'io rinnovelli disperato dolor
che il cor mi preme.
Per colpa di costui fui preso e rinchiuso
coi miei figli innocenti.
Dopo una notte di sogni mostruosi
v'udii inchiodare la porta della torre.
Il mio cuore divenne di pietra.
Senza parlare guardai i loro volti
vidi in loro me stesso e non piansi,
pel dolor le mani mi morsi
e quei figli mi dissero:
Padre, a**ai ci fia men doglia
se tu mangi di noi.
Tu ne vestisti queste misere carni
e tu ne spoglia.
Ahi dura terra,
perché non t'apristi?
Vid'io cascarli tre ad uno ad uno
ond'io mi diedi già cieco a brancolar sovra ciascuno
e due dì li chiamai poi che fur morti.
Poscia più che il dolor poté il digiuno.