Ugolino Io fui il Conte Ugolino e questi è l'Arcivescovo Ruggeri. Tu vuoi ch'io rinnovelli disperato dolor che il cor mi preme. Per colpa di costui fui preso e rinchiuso coi miei figli innocenti. Dopo una notte di sogni mostruosi v'udii inchiodare la porta della torre. Il mio cuore divenne di pietra. Senza parlare guardai i loro volti vidi in loro me stesso e non piansi, pel dolor le mani mi morsi e quei figli mi dissero: Padre, a**ai ci fia men doglia se tu mangi di noi. Tu ne vestisti queste misere carni e tu ne spoglia. Ahi dura terra, perché non t'apristi? Vid'io cascarli tre ad uno ad uno ond'io mi diedi già cieco a brancolar sovra ciascuno e due dì li chiamai poi che fur morti. Poscia più che il dolor poté il digiuno.