Lei stava seduta in mezzo alla piazza
nove di sera nessuno che pa**i
era un giorno d'autunno silenzio d'intorno
ma portato dal vento un uomo arrivò
Capelli lunghi, ciocche di pece
vestiva un po' strano con sandali rotti
un volto sicuro dagli occhi di ghiaccio
fra le mani un mantello fatto di stracci
La ragazza rimase seduta a guardarlo
quel tipo nuovo dagli occhi di ghiaccio
che con pa**o fiero ma sporco e sudato
le si fece incontro dal vento portato
Era lontano ormai pochi pa**i
le foglie in terra sembravano aprirsi
e come un grillo che salta nel prato
veloce le ruba il suo primo bacio
La ragazza impietrita coi pugni stretti
gli occhi sbarrati che guardano il vuoto
poi senza parlare quel tipo un po' strano
la guarda negli occhi e le dice "ti amo"
Sembrava che il tempo si fosse fermato
la ragazza sfiorava i suoi neri capelli
e stava ad ascoltare di luoghi lontani
mentre giocando gli toccava le mani
Parlò di animali con corna e con ali
di alte montagne e di grandi mari
di api che offrivano il loro miele
di alberi verdi di zucchero pieni
La ragazza restava seduta in silenzio
il suo cuore batteva le gambe muoveva
la sua mente volava in quei luoghi lontani
e sperava che lui la porta**e con sé
Appena finito di narrare i suoi viaggi
Soddisfatto sorrise mostrandole i denti
poi con voce profonda e occhi di ghiaccio
le sussurrò piano "vuoi venire con me?"
Lei saltò in piedi lui la guardò in faccia
come una madre che guarda suo figlio
era già tanto tempo che stava in piazza
per incontrare chi la porti con sé
Non aspettando altri momenti
le disse di andare sotto il mantello
nessuna domanda ma solo ubbidirgli
e la ragazza gli disse di sì
Ma appena che fu dal mantello coperta
sentì che la terra mancava ai suoi piedi
e senza capire che stava cadendo
riaprì i suoi occhi e stava all'inferno
Nessuno mai seppe la fine che fece
quella ragazza così timida e schiva
la famiglia piangeva il paese dormiva
e poi d'un tratto l'inverno arrivò