Voglio cantare l'uso della forza che nasce dalla comprensione La forza che contiene la distruzione Una forza cosciente serena che sa sostenerne la pena Capace di pietà, tenera di compa**ione Capace di far fronte, avanzare, capace di vittoria, di pacificazione Canto la morte che muore per la vita di necessità Che rifugge il martirio, l'autodafè Non succube di ciò che si dice di qua sull'aldilà Potrà guardarlo in faccia per quello che è, quando arriverà L'amore non cantarlo, che si canta da sé Più lo si invoca meno ce n'è Canto la vita che, quando è il suo tempo, sa morire e muore Canto la vita che piange sa attraversare il dolore Canto la vita che ride, felice Di un giorno di nebbia, di sole, se cade la neve Canto la sorpresa nei gesti dell'amore Canto chi mi ha preceduto, chi nascerà, chi è qui con me Sono in questo spazio essenziale, un valore aggiunto L'amore non cantarlo, che si canta da sé Più lo si invoca meno ce n'è Canto la guerra e so, non sono in buona compagnia Canto la pace che non è un mestiere, né una ideologia Canto la libertà, difficile, mai data, che va sempre difesa Sempre riconquistata L'amore non lo canto, è un canto di per sé Più lo si invoca meno ce n'è.