PaoloQ - I terribili della terza C lyrics

Published

0 166 0

PaoloQ - I terribili della terza C lyrics

Eravamo a scuola ed eravamo tutti stanchissimi perché era l'ultima ora e volevamo al parco I professori dicono di noi che siamo la terza media più terribile della scuola e purtroppo quando siamo stanchi noi non ce ne rendiamo neanche conto ma diventiamo ancora peggio. Non siamo ragazzi cattivi, non lo facciamo neanche apposta ad essere così tremendi è solo che a volte le situazioni ci sfuggono di mano. Era proprio quello il caso. È iniziato tutto quando Marco ha cominciato a tirare palline di carta dietro la testa di Teresa e allora hanno iniziato anche gli altri e noi ragazze ci siamo messe anche noi in mezzo per difendere la nostra amica. La professoressa nel frattempo stava interrogando Giovanni: “Allora Giovanni, parlami del personaggio di Lucia dei Promessi Sposi”. “Beh, professoressa” rispose Giovanni, “cosa vuole che le dica, Lucia in fondo era una bella ragazza!” “Ma cosa dici Giovanni, lo sanno tutti che era brutta!” E noi a ridere a crepapelle ed è stato proprio in quel momento che la situazione ci è sfuggita di mano, e come sempre quando ci sfugge di mano, abbiamo iniziato a fare i versi di tutti gli animali, compresi i corvi e le pecore, la pecora sono quasi sempre io. Non sono valse a niente le minacce della professoressa di metterci una nota o di mandarci dal preside o di farci saltare la ricreazione per le prossime due settimane. Niente abbiamo continuato a gridare e a tirare le cose l'uno all'altro. Era il delirio. La professoressa era disperata, non sapeva cosa fare e allora l'unica cosa che le è venuta in mente è stata quella di andare a chiamare il professore di matematica. Quindi si è alzata dalla cattedra ed è andata a chiamarlo senza dirci dove stava andando, perché se avessimo saputo che stava chiamando quel professore ci saremmo tutti messi sull'attenti in silenzio perché lui è veramente il più temuto di tutti i professori della storia della nostra scuola. Invece ce lo ha tenuto nascosto quindi noi ci trovavamo addirittura senza nessuno che ci guardava. Potete immaginare cosa siamo riusciti a combinare, un cancellino pieno di polvere è finito in testa a Valentina e lei poverina è allergica, quindi ha cominciato a starnutire e il baccano cresceva sempre di più. Fino a che non lo vediamo entrare. Lui è già molto alto di per sé ma in quel momento sembrava davvero immenso. Non ci ha sgridato, non ha detto neanche una parola. Anzi si è solo limitato a guardarci malissimo il che lo rendeva ancora più spaventoso. Ci aspettavamo il peggio per noi quando ad un tratto la situazione è cambiata moltissimo. Il professore si è seduto in cattedra ancora guardandoci con uno spietato disprezzo, con le dita che tamburellavano, e se ne è uscito con la frase che non ci dimenticheremo mai per tutto il resto della vita: “Ragazzi, il vostro comportamento non è umiliante per ragazzi della seconda media?” “Per i ragazzi di seconda non lo so, professore” gli ha risposto Giovanni. “Per noi che facciamo la terza, decisamente no, non si preoccupi.” Da quel momento non abbiamo più smesso di ridere e ci ha fermato solo il suono della campanella.