Era una notte come tante altre, Senza un presagio nè un presentimento. Nemeno il brivido dell'imprevisto Nè il senso effimero del tradimento. Pioveva piano sulle nostre spalle, Erano lacrime di Dio, di rabbia O era il destino a voler fermare I nostri pa**i inquieti sulla sabbia. Fu nel silenzio della timidezza Per quel tuo sguardo fisso da bandito, che cadde a terra ogni incertezza E per ultimo, l'anello al dito. Era una notte come nessun'altra. In quella smania di confonderci, Io ti ho seguito e so che la poesia Non ha camminato mai così. Su per le scale fino in paradiso, Giù negli inferni di chi si è perduto, Su tra le stelle oltre l'infinito E ancora giù, dove non mi hanno avuto mai. E quando hai chiuso il sole del amttino Dietro le tende senza far rumore, Ho visto chiaro dietro il tuo sorriso, Non era presto per chiamarti amore Non era presto per chiamarti amore Non era presto per chiamarti amore Non era presto per chiamrti amore