[Strofa 1: Murubutu] E le parole nella notte erano nuvole E buio a tratti sulle cupole dell'urbe Foglie di autunno in un folle circuito Viaggio ellittico di andata e ritorno in un punto Tu non sai niente di quest'ombra e il rumore che fai Tu non sai niente di quest'ombra e l'umore che dai E per chi vive sempre all'ombra resta solo silenzio Domanda-nda-da-nda-ndan Una sera calda con gli occhi truccati in nero Lei giunse la faccia scarna gli anelli d'argento ai piedi Là il vento la sollevava con le eliche dei pensieri Lei avevan trucco indelebile capelli neri sui seni Veniva piano vestita di seta grigia Poi mise la mano fredda sulla testa di Annalisa Che arresa la seguì in fretta le prese la mano stretta La mano che va concessa a una vecchia migliore amica Perse ogni amico, il suo riso, il sorriso, il profilo Del viso fino che aveva il primo mattino Il suo mondo dei giorni chiari gli affetti, gli amici cari Non veniva più a scherzare fra i viali d'ippocastani Lisa appariva buia e la sua nuova amica cupa La teneva stretta al braccio e la mano sopra alla nuca Più il tempo contava le albe, più lisa perdeva vita Più quella divenne grande, più lisa rimpiccioliva Un giorno col cielo nero la vidi pa**are in via Era pa**ato un anno intero pareva una dea punita Ed aveva, lo sguardo altero nel corpo di una bambina Con gli occhi cerchiati in nero e la voce della sua amica [Rit] Dove vai? Cosa fai? Come stai? Che c'è? Come mai? Dove stai? Ce la fai? Ci sei? Quando il mondo a corpo morto preme contro di te Se-se gigante Piove luce dal cero Come un lume dal nero Forse questo non basterà Dadan-dan-dan-dan-dan [Strofa 2: Claver Gold] Lisa era distratta non più attratta dalla gravità Mente e corpo erano scisse tipo bipolarità Senza quella voglia di riprendersi la libertà Allaccia le scarpe come ballerine di Degas Lisa bandita dal suo pa**ato sacro graal Persa dentro un dedalo di strade come la Via Pal Brucia Pall Mall ma il male non pa**a Quei pensieri pesano e le tengono la testa ba**a Mani sudate racchiudono le giornate Si schiudono come un guscio nell'uscio di mille case Lasciate torna alla base ripetendosi una frase: Spero che il cuore mi calmi in questa vita kamikaze Suonano rase le note delle emozioni La notte suda nel letto nel petto palpitazioni Tremori, vari rumori, rancori, rari sapori Sentori di daltonismo nel distinguere i colori Fuori, il mondo si muove ma dentro vagano piovre E 'Lisa ha solo una amica che la fissa ma non si commuove Esce in pigiama e gira strana solo quando piove Vaga disperata e un po' spaesata verso chissà dove Anche i parenti han rinunciato dopo i tentativi Più disperati e reiterati ad esser positivi L'ipocondria dei suoi disturbi neuro vegetativi La spinge in bagno verso un pacco di antidepressivi [Rit]