Martina Platone - Silenzio lyrics

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Martina Platone - Silenzio lyrics

[Strofa 1: Remmy] Ti prego salvami, tu che ne conosci il modo puoi Spegnere questo fuoco o almeno farlo durare poco Imploro il taglio quando implodo Sanno quello che provo, intanto alimentano il rogo Ricordo i miei polsi stanchi, le mie mani, i tagli e i calli La mia linea della vita è nei tuoi palmi Scegli cosa vuoi farne, amore Puoi stringere finché le notti saranno calde Le nocche saranno bianche L'aria che respiro è veleno che a**imilo Come presente la tua a**enza e non per ossimoro Fumo un'altra Marlboro, lo sguardo fisso all'angolo Le tue labbra sono questo filtro che strangolo I tuoi occhi parlavano fin troppo Forse per questo che ogni tuo silenzio mi spaventava il doppio Le vie per dirsi addio sono infinite Ma hai smesso di guardarmi, le tue iride non sono più le mie [Ritornello: Remmy] Io che non sapevo quante spine avessi addosso Ora è tardi ormai, forse anche troppo E cogli cocci come fossero briciole Per te tesi io quel filo rosso Streghe e Minotauri sanno dove sono Per quanto ancora riuscirò a farmi strada se vado solo? Mi dicevo: "Basta sapersi guardare dentro" Ma se prima eri il mio canto in questa stanza Ora non resta che far silenzio [Strofa 2: Remmy] Fuori piove e pure dentro, è burrasca L'acqua sembra farmi silenzio e chi parla? Forse la notte, consigli da non seguirli Che sento fin troppo spesso "Vai a riprenderla" Dentro al mio orecchio Alla pioggia mi confesso e mi specchio dove si posa Cammino in queste strade e neanche mi sfiora Solo tu nelle storie che poi tratteggio L'inchiostro che verso rimpolpa il sangue che ho perso Insegnami come si muore, a fermare un cuore per il freddo Tanto brucerò all'inferno Questa fiamma mi lambisce il petto Brucio per sentire il dolore che svanisce lento Tra i vicoli del cervello ho ansie e pressione alta Ai ventricolo in sala d'aspetto Vivo il resto del tempo immerso nel buio Fisso il cielo, Sirio torna a luglio, in questo ci spero [Bridge: Martina Platone] Io che non sapevo quante spine avessi addosso Ora è tardi ormai, forse anche troppo Se prima eri il mio canto in questa stanza Ora non resta che, ora non resta che silenzio