[Dargen D'Amico] Tengo sparsi in testa pa**i comparsi sulla Bibbia Sono il più sognatore, credulone Sono il campione, il re Il record che detengo, come Rebibbia È che farei l'amore anche con le bolle di sapone Colgo fiori che regalo A donne che rimangono al palo Guardo in faccia a nessuno Come un boia, una troia, gli specchi Se mi dai un dito, ti prendo per mano come vecchi E bambini nell'idea di Guccini Maledetti climi afosi cittadini Il viale cuoce ma non tutto il male nuoce Sì, finiscono gli amori Mangio polvere, terra, poi salivo Rigurgito e coltivo Fiori tropicali nelle serre gengivali Io mi diverto con poco, come i bimbi e le piante Vetri rotti dietro agli occhi sono speranze andate infrante L'unica fantasia che conservo in mezzo ai detriti è Che spero di prestare il nome a una linea di vestiti Perché un inverno più freddo del solito Ho investito nell'auto e devo andarci cauto col consumo autonomo Del riscaldamento sempre spento, in compenso Riproduco climi tropicali nell'abitacolo Non fumo dentro, per fumare scendo, pa**eggio E mi dileggio cogliendo fiori chiari Che dono a donne che si danno orizzontali Per la strada, come quella resa meno sacra Dai gessetti dei madonnari Il volante non vola, io lo tengo ben stretto Guardo il futuro nel parabrezza e il pa**ato nello specchietto Se rila**o gli occhi cambia il mio punto di vista, si ampia E vedo luna e sole a**ieme (Vedo luna e sole a**ieme) Vedo luna e sole a**ieme e nel mezzo vedo un tramonto Ma non vale un bel ricordo, non lo guardo e fisso un punto avanti Sento l'auto ferma e ai lati muoversi due strisce d'erba Si fa sera in fretta, io (Si fa sera in fretta, io) Si fa sera in fretta, io invecchio ma resto lo stesso Del riflesso allo specchio, mi abbandonano i fan*li Morirei nel buio se non fosse per lucciole Che rimosse dal centro rischiarano le provinciali [Hook: Daniele Vit] Ho molta gente che mi dorme vicino Vorrei svegliarmi prima che mi rubino il cuscino E andare a farmi una vita da me O forse dovrei fare quello che mi ha chiesto il destino