Marco Zangirolami - Come l'Italia e San Marino lyrics

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Marco Zangirolami - Come l'Italia e San Marino lyrics

Parti dal presupposto che un CD vale zero Prima finisci prima ti togli il pensiero Se può essere ria**unto in una rima: Non avrai dopo ciò che non hai avuto prima. E se prendi di mira mezzo mondo, l'altra metà Comprerà pubblicità sui giornali e ti ringrazierà Per aver deciso di starle vicino Senza interferire, come l'Italia e San Marino Ti amano se rimani immerso in apnea, submarino E l'immenso rimane solo un'idea Se non abbandoni il rap bidimensionale Col peso delle collane che tiene al livello del mare Ma tutta quella umidità è un ostacolo Per l'inchiostro che cerca il block notes Abbi un po' di rispetto per l'inchiostro E sappi che solidifica solo ad alte quote Di me ho capito questo: Do titoli diversi, ma è sempre lo stesso testo Ed è sempre riducibile a "carpe diem" E le rime migliori non sono neanche mie Prendo ma**ime d'altri, le rigiro come guanti Una è "la natura non fa salti E l'avena non fa riso Neanche se la semina la Mangano in paradiso" Se la incontra**i lì, le direi: “Silvana Mettiti con me, non sarò un figlio di puttana Perché se amarsi un po' è come bere Tu con un colpo mi trattieni il bicchiere?” Non sarà certo un disco a correggere il mondo Dio non ascolta i gospel E di certo non sarà il mio Se non l'ha cambiato Dalla con “Com'è profondo” E se domani un produttore vorrà che m'impegni Ruberò un po' da Benni, un po' da Nenni Vorrei anch'io cambiare il mondo come i disegni Ma mi costringono a far musica per minorenni Che vogliono sentirsi dire figa e droga Da me che di figa e droga ne vedo poca Quasi sempre a casa, quasi mai fuori Sono contrario alla droga per i minori Ma se confesso alla gente come la penso Mi darà del controcorrente semi–Lorenzo E se dico copulare al posto di scopare Dirà che il cd è sperimentale E se dico che scrivo perché sono un fallito Dirà che sogno di diventare un anti-divo Kurt Cobain redivivo E io che non so vendere i miei Se non fosse automatico neanche respirerei Mi sento di darti qualche consiglio Come se un padre li prendesse dal figlio Per scrivere una bella canzone Non basta vivere una brutta situazione Si, sicuramente il crimine paga E si impara molto dalla scuola della strada Con banchi di nebbia su cui scrivere Ma io ti consiglio i banchi di nuvole Lì qualsiasi sogno lo potrai rivivere Che qui c'era solo una volta anche nelle favole Sulle nuvole tutto è cultura Lì se sudi nei pantaloni, crei Un arcobaleno all'altezza della cintura Se fai lì il tuo CD hai probabilità Di ritrovarti tra gli invitati all'eternità Se lo fai qui verrà ridimensionato Anche dal primo di Nek, come l'uomo dal primo peccato (peccato!) La musica che rimane sulla Terra Finisce per suonare tutta insieme, come le cicale Con concetti convenzionali Come gocce sui vetri, senza nome, tutte uguali E non risolvi se tratti fatti reali E non risolvi se elenchi ideali Prendi appunti dalle tue frustre Valorizzale come un fotografo fa con le luci giuste Per risultare originale Devi arrivare al culmine di un processo verbale artificiale Farlo pa**are per naturale E soprattutto devi evitare le rime in are – ale Ascolta l'ultimo consiglio: Essere originali a tutti i costi Equivale a partorire ogni mese lo stesso figlio Alla lunga partorirai mostri Equivale a rendere ban*le il processo vitale Invece, essere originale equivale A valorizzare ogni marchese come fosse il primo Avere troppe carte in mano da giocare A volte è un male, ricordi il ramino? È come per scrivere un buon blues, non pensarci su Segnati le prime idee sul block notes Per un buon pezzo bastano poche note