MASTINO: Scriva di una trama sulla carne viva senza usare inchiostro mentre il vuoto chiama se reclama un altro padre nostro. Il mio posto sulla mappa sempre dentro un cypher mentre un altro fenomeno si aggrappa al titolo di outsider. Ho imparato che non si stringe ciò che non è tuo, senza fiato alla laringe, intubato come Tetsuo. I miei eroi ancora qua, tu non li hai mai manco visti, prima quattro amici al bar ora anonima alcolisti. Il nodo in gola resta, pure se la tele è spenta, il sole non aspetta più posso pure farne senza. Ormai mi muovo col fare di chi storie ne ha già viste troppe, occhi chiusi percepisco vibrazioni: effetto Doppler. Rivolta ai poteri ostili, scrollo dalle spalle un'altra volta queste polveri sottili. Un feeling s'insinua per spiegarti ciò che sei, Hiroo Honoda che continua a fare a pugni contro John McCain RIT. MAQS: Dentro mi sento vecchio, priglioniero di questa realtà, secondino allo specchio, le mie sbarre i palazzi in città. Non pregare per noi, non ci servono eroi “My soldiers, live soldiers, ready to ride” “We're survivallers” “Reality's a b**h, and I heard that she bites” “We're survivallers” Viviamo in una Pyongyang in affitto, Yng Yang in conflitto, sale d'attesa all'infinito, stallattiti sul soffitto. Non credo nel destino, tantomeno in chi l'ha scritto, il tempo stringe nelle spire Boa Constrictor, sta zitto. Abbiamo debiti di sonno, crediti in sto gioco, debiti d'ossigeno Horror Vacui, eviti sto vuoto. Abbiamo notti senza stelle, leggi senza tavole, buchi nelle tasche, spade sulla testa: Damocle. Dodici fatiche: Ercole, una all'ora, digerisco le regole meno di una cena da MacDonalds. La società punisce ma il Signore sa, perdona, la coscienza si pulisce in giacca e Rolex Daytona. Viviamo dentro celle a cielo aperto, chiavi in mano, le parole sono un report dall'abisso come Cousteau. Urliamo aiuto, silenzio a**oluto, chiami invano, siamo naufraghi su isole d'asfalto come Crusoe RIT KIAVE: Viviamo in celle imbottite d'amianto, nelle vene scorre il rimpianto, “Avrei dovuto, avrei potuto, avrei saputo ma ero stanco”. Piove cloroformio sul sonno della ragione, brucio la patente dell'autora**egnazione. Parole nate dall'unione tra sole e meditazione, madre magma, padre Mahatma. Ego ego! Se lo spegni trovi evoluzione, brucio la patente dell'autocelebrazione. Rispondiamo con furia ad ogni ingiuria, Kamikaze nella curia, ombre nella stanza buia (Alleluja). Sono sette dei contro sette dei nostri farisei negli avamposti ed io posso sbagliare ma si evolve chi sbaglia, un cumshot su ogni faccia della medaglia. La struttura spaziotempo non quadra la sceneggiatura è scritta da J.J. Abrams wagliù RIT