(m.rossi) L'ansia maledetta che mi lega lo stomaco Figlia della fretta come del mio senso critico Mi ruba il tempo e non mi fa pensare Mi lega l'anima mi toglie le parole Le mie paure qui si credono libere Di tormentarmi di non farmi credere Che sono il solo il vero timoniere Della mia mente l'unico padrone Mai non mi accontento non me ne sto composto Sono convinto che tacere non ha senso Chiedo un po' di più la mia capacità è Più di quanto in fondo io riesca ad esprimere Non rimango calmo qui nel fare silenzio Libero la voce dalle maglie del consenso Così non va così non si fa ma Riconosco solo la mia volontà Sputo rifiuto il piatto avvelenato I pugni nello stomaco non mi hanno ammorbidito Ero qui bruciavo sotto la mia superficie Torno a fare fuoco e fiamme come la mia voce