(testo e musica di M. Bubola) Io non sò più pregare la rabbia Non mi posso più chieder perdono Non mi puoi calpestare non puoi più chiedermi in dono Non mi puoi più bruciare e poi chiedermi in dono E le mani più sottili hanno tagliato l'aria Come i tuoi occhi di pa**ero allucinato Sugli altari dove m'hai messo c'era troppa puzza d'incenso Sulle nuvole dove ho scommesso c'era troppa gente che parlava Io non so essere un eroe Io non ho grandi scudi davanti la faccia Io ho solo un chiacciavite per smontare un vecchio cavallo da battaglia Io ho solo un temperino per pulire una giovane perla Io non sono un tiepido sogno Io non sono sangue offeso Io non sono il mare che brucia su rocce di sabbia Io non sono l'anello stregato che tu vuoi succhiare Io e le mie velleità di grosso mangiatore di foglie Non mi so più chieder perdono Non mi puoi ricoprire di parole e di un nastro giallo Io non sono Pan e la foresta Io non sono giunco e ginestra Io non sono la terra promessa le mani del santo Io non so che restringermi di fronte al tuo profondo pianto Io non sono una sciocca linea spezzata Io non sono l'incanto delle tue notti di fata