Sarà che anche qui le quattro del mattino sarà che anche qui l'angoscia e un po' di vino sarà che non ci posso fare niente se ora mi viene su il veleno e allora avanti un altro con quello che guadagni stai muto avanti pure un altro con quello che guadagni sorridi nella foto caro il mio Francesco questa lettera ti arriva in un paese piccolo lì sugli Appennini ho capito forse come mai ci vivi che tanto ci si sente soli parlavano di stile, di impegno e di valori ma non appena hai smesso di essere utile per loro eran già lontani, la lingua avvicinata a un altro culo e io che il mio disprezzo me lo tengo dentro che il letamaio è colmo già pubblicamente non c'è peggiore sordo di chi non vuol sentire tu pensa a chi non sente e poi ne vuol parlare Caro il mio Francesco è il momento dei saluti ci avremmo riso sopra se ne avessimo parlato lo so che non ha senso starsi a lamentare di alcune conseguenze del mestiere So che mi son fatto prendere la mano perché uno sfogo fa sbagliare spesso la misura ma come ti dicevo son le quattro del mattino l'angoscia e un po' di vino e allora vado avanti a cantare della vita sempre e solamente per come io la vedo