Jovanotti - Il gioco del mondo lyrics

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Jovanotti - Il gioco del mondo lyrics

Tu hai un buon karma Mi disse la commessa del negozio dei tarocchi Che in casa aveva un gatto con gli occhi dai colori differenti E lo chiamava Bowie Di origine persiana, come i tappeti sui quali Sherazade Raccontava storie come fili di tappeti per volare, via da Baghdad Mercato immobiliare in espansione Per uno come me in cerca di attenzione Così lasciai la sua casa e i suoi incensi purificatori Perché mi stancai subito del mondo Visto da fuori... visto dai libri... visto dal cine... visto dalla tv Dal vero nonostante tutto lo amavo di più Col puzzo e col profumo, la nascita e la decomposizione Lanciai un altro dado per saltare un'altra posizione Nel gioco del mondo, che non si vince mai Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Al confine tra il Pakistan e gli Stati Uniti C'è un chiosco che vende documenti usati Ne comprai uno di un vecchio sultano morto Affogato nella cioccolata dell'uovo di Pasqua Sciolto per il caldo del deserto e delle Cluster Bombs Ci misi la mia foto e venni accolto ad un ricevimento Alla Casa Bianca, lì riconobbi una mia vecchia fiamma Che era diventata segretaria di un ministro Lei non mi riconobbe col turbante e con il visto La notte al letto disse che le ricordavo qualcuno Che aveva conosciuto nel pa**ato Pazzesco come è strana la vita mi disse Mi ricordi l'unica persona della quale sono stata innamorata E che ormai è scomparsa per sempre svanita Nel gioco del mondo, che non si vince mai Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Andando a visitare una mostra di un pittore Che dipingeva i quadri col suo sangue e con la sua saliva Entrai per caso in un salone di un altro pittore Che invece dipingeva col sudore ed una tigre viva Usando la sua coda come pennello, e il mondo come unico modello Ci feci conoscenza e mi spiegò che non aveva mai studiato arte Però comunicava con le bestie più feroci e sfidava la morte ad ogni pennellata Mi regalò un suo quadro, che regalai ad una mia fidanzata Che non riuscivo ad addomesticare, e adesso lei dipinge Usando i suoi capelli come pennello E la mia vecchia faccia come soggetto da reinterpretare Mentre io sono andato ormai lontano Mi trovo già in un'altra situazione E lancio questi dadi, e avanzo, di qualche posizione Nel gioco del mondo, che non si vince mai Chi vuol restare fuori resti fuori E alzino la mano i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori E alzino la mano i giocatori Messico, distretto federale Città di ventisei milioni di abitanti in cerca di un tesoro La mappa è scritta in codice sugli scalini di Teotihuacan Ma un incantesimo cancella il suo ricordo Nel momento in cui si scende e si ritorna in centro Eppure son sicuro che qualcosa mi è rimasto dentro Che quando prendo l'auto ultimamente Guardando il mondo dal retrovisore Io vedo la mia vita che va via, e non mi fa paura Anzi mi mette addosso un nuovo senso d'avventura Avere un'altra faccia sulla nuca Ha reso più complesso fare manovra Però non son più solo e son contento Da zero a dieci vale sempre cento Tra pace e vento scelgo sempre vento Scommetto sul futuro in espansione E bu*to il dado e cambio posizione Nel gioco del mondo, che non si vince mai Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai Chi vuol restare fuori resti fuori E alzino le mani i giocatori Cercavo il regno dei cieli sulla terra, Mi sono arruolato nella legione straniera Per fare finta di avere un pa**ato da dimenticare Così sono finito a procurare le donne ai calciatori In fuga dai ritiri In cambio di ammirare i loro tiri da vicino Per imparare l'arte della precisione Unita alla velocità e alla strategia Tutto condito con la fantasia Che è quella cosa che non si può imparare Però si può riuscire a risvegliare Così a forza di guardare il pallone Presi una decisione E salii sul primo treno per un posto che inizia**e con la A E piantai le mie tende in Algeria Dove conobbi una nuova religione Che ti imponeva un sacco di rinunce Tranne di rinunciare alla paura Che quella più ce n'era e meglio era Ma grazie a Dio si fece presto sera E m'infilai nel letto di un'eretica Che mi scaldò col rogo dei suoi fianchi E continuava a dirmi già mi manchi, Perché sapeva che me ne sarei andato l'indomani Perché più che una scelta è vocazione A spingermi a lanciare un altro dado Per avanzare di qualche posizione Nel gioco del mondo, che non finisce mai, e non si vince mai Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Al bar c'era Giovanni l'ottimista Si presentò e mi regalò il suo libro Che regalai a mio padre nel giorno della sua prima comunione Dicendogli di leggerlo come se fosse scritto in una lingua sconosciuta Dove ogni lettera vuol dire sempre vita In cambio lui mi regalò un cappello da Pinocchio Che io indossai a una festa d'ambasciata Dove incontrai la madre dei miei sette figli Ognuno nato in un continente differente Che si riunivano soltanto in occasione Di qualche guerra o di un'inondazione Oppure per comporre la canzone Che si erano impegnati a registrare Ma che ogni giorno continua a cambiare E che nessuno riesce mai ad imparare per intero E si ritrova immerso dentro a un coro Dentro una sinfonia senza spartito Che esprime come un senso d'infinito Ma con un ritmo più che sensuale, più che sensuale, più che sensuale Che fa venire voglia di giocare Al gioco del mondo, che non finisce mai, e non si vince mai Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori All'inizio era il caos Dal caos presero forma i nostri denti Fatti apposta per mordere mele Le nostre braccia per tessere vele E infine gli occhi per guardare l'orizzonte Non accontentarsi di pensare che quello che non si vede non esiste Che quello che non c'è non c'è mai stato Di conseguenza neanche ci sarà E questo non è vero Per questo il nostro gioco non finisce Per questo lo stupore è un demone che ti rapisce Finché ci sta qualcuno che si affida all'intuizione E getta un dado e avanza di un'altra posizione Nel gioco del mondo, che non si vince mai, e non finisce mai Mai, mai, mai, mai, mai, mai, mai Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Chi vuol restare fuori resti fuori, E alzino le mani i giocatori Al gioco del mondo