Finalmente si mangia, cos'hai preparato? Mi sono tagliato un dito, ho preso una padella e ho fatto il dito in padella dopo averlo tagliato, anzi, prima: così si è ammorbidito e l'ho tagliato meglio col sangue, io mi gusto il mio sangue, non si bu*ta via niente. Però secondo me, tutti voi a dire delle stronzate sul Fight Club, non è una metafora del vivere duro, chi pesta più secco vince e altre belle cose che ci insegna la morale, no, è il contrario, in Fight Club tutti si pestano amichevolmente per niente, nessuno è più figo o più importante, quello che importa è il sangue: scorre, si beve, sporca, dai darme, Dante, una ride, l'altro rime macabre, arringhe, arringo, ringhio, schiaccio Ringo, insomma disgustos, il succo succoso è che Beatles merda. Non importa se la chiacchiera scientifica lascia l'impronta, non impronta se il tuo parere conta, se puoi vantare molta gente dietro di te che ti può supportare, lo fai apposta, sei un affiliato del cazzo e sei convinto che il tuo pensiero in quanto giusto non possa andare incontro a contraddizioni di fondo. Perbacco, non stai capendo, il mio parere che mangiare carne umana che sia giusto e bello, penso al sangue come a un condimento, disegno svastiche al mio pa**aggio per poi negare dicendo che io non supporto il nazismo, è facile mettersi contro, è un attimo fare il conto, è un attimo rendersi conto che sono un povero pirla, asino raglio, il mio bagaglio è saturo di pus secco del quale mi cibo indiscusso gusto, sarei un mostro, sarei un mostro perché mi mostro al prossimo, tu nascosto in un ormai meta-perbenismo contaminato già da tempo dai cavilli che ti permettono di fare sesso libero, trattare male il prossimo perché hai interessi di lavoro, gridare il tuo dissenso senza che ti sfiori il sospetto che sia solo utilitarismo, ti stupisci delle centinaia di cose che detesto, del mio sangue che sgorga e sporca il muro, tu vuoi re-imbiancare, se esce qualcosa dal tuo corpo lo guardi con disgusto, sei stato tu a produrlo, quindi ti fai schifo da solo, non voglio azzardarmi a dire che in un certo senso mi invidi perché io apprezzo il mio cerume, il mio catarro, il mio sangue, il mio sterco, ti faccio schifo, ti faccio schifo per come agisco e come penso, quando muori ti faccio la griglia e ti mangio, sono necrof*go Le mie idee non sfavillano, i miei pensieri non coinvolgono, i miei consigli non consistono, che palle quando parlo, se soltanto fossi più elegante, se avessi lo charme da mercante venderei ciò che produco, ad esempio le olive o i bastoni da pa**eggio col pomello in argento.. No! Io produco tutt'altra cosa: sono un brufolo, immetto sebo nel mondo al gusto di fragola, se vuoi la fragola mangia la fragola, ma non ti frega, ti fai fregare da frotte di teorie basate sui proverbi, i detti o la saggezza popolare, pazienza e rigurgito, sali sul tram, mi chiedi cosa bevo, un caraffa di sangue con dentro le olive e un pomello di bastone da pa**eggio, non capisci un cazzo, credi sia sangria e ne bevi un sorso, sorpresa! Il vino rosso ha rotto: queste sono le mie ultime perdite ematiche, mi accusi con disgusto, storci la bocca e mi sputi addosso, il grosso del problema è che tu non berresti mai una tazza del tuo stesso muco, però guidi una macchina che piano piano annienta i tuoi polmoni, come Babbo Natale scendi nel camino e trovi un lago di sangue in sala da pranzo, allora terrorizzato scappi ignorando che il sangue di una strage familiare è stato versato da un bambino che non credeva a Babbo Natale, e adesso sputami addosso ancora, chiedimi perché sono così complicato non volendo affatto sapere la risposta, il mio sangue sgorga affinché a gente come te venga tolto il diritto di fare e farsi domande, andiamo a un concerto ska anche se ci fa cagare perché fare stronzate è divertente, mordo un dente, esce il sangue, per guardare gente insopportabile, è inebriante, col sangue, col sangue … Io credo nel naso Io credo nel naso Io credo nel naso Nel naso io credo