E se pa**ate fate piano Che Fata dorme dal mattino Che l'uomo per la guerra le partì E dietro la collina si sbiadì E nel castello sopra il fiordo, La luce sfiora per ricordo Le coppe che restarono così; E il vento smuove le vetrate E a volte un'eco di risate Un tempo risuonavano da lì Ma non pa**ateci d'aprile Che non potreste più vedere Le rose come quando lui era qui;. E quando c'era lui le sale Erano piene mille sere Di gente e luci e scherzi di buffoni, E feste fino all'alba e poi canzoni; E lui stringeva fra le dita La pietra verde della vita E chi partiva sempre ritornò Tornò anche un figlio trovatore Scappato senza far rumore Per altre luci che poi non capì E un drago fatto con la paglia Bruciava all'alba sulla soglia Perche il dolore non entra**e lì. Tu che ne sai che pa**i e guardi Di Fata e tutti i suoi ricordi Del sogno che ha battuto la realtà? La polvere si è fatta antica E sul sentiero c'è l'ortica Ma Fata non ci crede e non lo sa. Ha fretta e l'abito è sgualcito Ma è la gran sera che ha aspettato E il conto della sabbia è fermo già E lui che bussa e lui che torna qua, E si riaccendono le luci Ad una ad una stanze e voci E servi e cani ancora tutti là: È lui, sorride sulla porta È lui, lo stesso di una volta Ma chiede scusa e non l'abbraccerà; Ha gli occhi stanchi, è sempre bello Ma tiene addosso quel mantello Che non si toglie e non si toglierà. (Grazie a alekos per le correzioni)