Renato Ventura - Gente lyrics

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Renato Ventura - Gente lyrics

Raccontami vecchio dove va la gente che ha perso tutto e che non ha più niente. Dimmi fratello, dimmi ciò che hai visto, dov'è la gente che non ha più un posto. [Rit.] Gente che fugge con negli occhi la paura di chi ha visto la misura dell'umana crudeltà. Un fiume smarrito per strade polverose, indietro c'è l'inferno avanti non si sa. Famiglie spezzate, disperse, disperate si cercano, si chiamano nell'oscurità. Oscurità che avvolge riempie e ti sconvolge che il sole non trafigge e non disperderà. Gente che arriva per strade non tracciate su navi mai partite a volte mai arrivate. Arrivano da terre sfruttate da Occidente, non offrono più niente a chi è rimasto là. Un viaggio di speranza, paura e nostalgia per giungere là dove nessuno li vorrà. Son come le falene attratte dentro il fuoco cultura usa e getta della nostra civiltà. [Rit.] Gente sconfitta nel gioco della vita, le carte le hanno avute le fiches invece no. Qualcuno gli ha nascosto le regole del gioco, le carte eran fasulle ma gli avversari no. Le case trasformate diventano stazioni, i corridoi le strade delle loro città. Spettri, fantasmi, ci sono e non li vedi, ispirano terrore a questa società. Gente che vaga, gente che si muove, che trova spesso quello che non vuole. Gente costretta alla sopravvivenza, chissà chi è che li ha sulla coscienza. Gente tradita, gente abbandonata, non è la loro la scelta sbagliata. Gente che bussa alle porte d'occidente, che non risponde, non gliene importa niente. [Rit.] ---- (English version) Tell me old man where the people are going Who have lost what they had and have nothing at all. Tell me my brother, tell me what you have seen, Where are the people with no place of their own. [Rit.] People who flee with the fear in their eyes Of he who has seen human cruelty's size. A lost river running through dusty roads, The inferno behind, ahead the unknown. Families, broken, desperate, dispersed, Search for each other, call out in the dark. Darkness that shrouds, that fills and despoils, That the sun cannot pierce and will never dispel. People who arrive on unmarked roads, On ships that never left and may never arrive. They come from lands abused by the West, That offer nothing to who stays behind. A voyage of hope, of fear and nostalgia To reach a place where nobody wants them. Like moths they are drawn to the heart of the fire, The throwaway culture of the Western world. [Rit.] People destroyed in the great game of life, Who had all their cards but no chips to bet with. The rules of the game were concealed from their eyes, The cards were all phoney, but not their adversaries. Their houses transformed and turned into stations, Their hallways, the streets of the city outside. Spectres, phantoms, invisible but present, They scare our society out of its wits. People who wander, people who move, Who frequently find what they don't really want. People constricted to mere survival, Does anyone know whose conscience they lie on. People betrayed, people abandoned, The unjust decisions are not of their making. People who knock on the door of the West, that doesn't reply and couldn't care less. [Rit.]