[Strofa 1: Mecna] Ti ricordavo più alto Io ricordavo anche dell'altro Ma i giorni sono fuochi sopra il ghiaccio Lividi al tatto Come gli sguardi di chi sa che cosa hai fatto Perché ti ha praticamente insegnato tutto quanto Un'ora al giorno di auto direi spericolato Quasi sprecato a frenare, quasi incantato Quasi a contare le strade quant'è pa**ato E quante volte hai parcheggiato all'ospedale dove sono nato Ed io dovevo fare il medico, quasi scontato Ma non volevo fare il medico infatti ho spaccato Lavoro tanto e lontano ai tuoi amici fa strano Dire "mio figlio è un grafico pubblicitario" Cioè lavora in agenzia fa i manifesti, le scritte i disegni Vabbè detto così sembra cazzeggio A te piace cazzeggiare infatti scherzi Affinché quello che vedi di giorno non ti spezzi in mille pezzi E ho troppe poche parole forse dei gesti Quelle parole le tengo per i miei versi Lo so non chiamo mai però tu neanche chiami è che siamo tali e quali Incasinati ed essenziali [Ritornello: Mecna] E non lo so, quando sarò grande Se avrò le palle per dirtelo Per dirti Grazie Mille, davvero cioè Grazie Mille, Grazie A te che non lo sai come sono veramente Perché non ti ho lasciato mai guardarmi attentamente Tu che non ti importi di niente che non valga la pena sapere Ma sai sporcare d'azzurro le cose nere [Strofa 1: Mecna] Da grande, non voglio essere Clark Kent Non voglio la vita di Peter Parker, voglio essere te Voglio stanare il sorriso quando non c'è Dal viso di chi prova a sorridere e non ride mai Voglio avere i tuoi muscoli Quelli che fanno sopportare i problemi pure minuscoli Svelami i trucchi Voglio ridare i calci in culo e gli schiaffoni che mi hai dato Ad un nuovo arrivato E guarderò le fotografie, di un inverno che non Volevo finisse mai, finisse mai E giocherò con nostalgie, e troverai tra le mie bugie Verità, verità, verità [Ritornello: Mecna]