[Intro: Marco Kessler] Conosco il flusso dettato dal flusso can*lizzatore Io busso e giro il mondo in cerca di pace interiore Ma è giusto che fatti fummo per soffrire e sopportare E il nostro giusto sindacale si riduce a respirare Puraka, Rechaka, Kumbhaka Raggiungo il Pratyahara predisposto per il Dhyana Raggiungo il Taj Mahal in tachipnea e debito d'aria Dispnea, salbutamolo nei polmoni ed abba**o il diaframma é un'asma senza malattia ma il male è in petto, Cristo Marco Kessler [Verse 1: Marco Kessler] Di notte sogno volti mimetici figli di fili elettrici Chiusi nel vetro come pesci rossi e sorridenti come in foto Mi sveglio ed a**umo alcolici Narcotici ed antiepilettici e sondo l'oblio dell'ignoto Io, architetto e costruttore, ingegnere e muratore Dei miei flussi in progressione direzione: calma Di costrutti e di parole in costruzione su nell'aria E mozziconi cancerogeni nella mia stanza è brainstorm nella tua testa se ti pa**o affianco Esplodono i palazzi, come quando pa**a Carlos Fabbrico l'a**urdo in bilico Sul riverbero del mio ritmo cardiaco Con i muscoli rigidi dai brividi E dai lividi e dai limiti E intricati, e a malapena scrivo Ma quando scrivo ragiono in modo così contorto Che ti impicco con il filo del discorso Ciò che faccio non è quel che vuol vedere la gente Mi vuole intelligente ma non tanto saggio Tatuaggio, stella su un braccio, fiore sull'altro Partenza e arrivo del mio viaggio Pecore Dolly, e uomini di latta e altre idee folli Tempo di plastica nei miei sogni Sangue dal naso, fuoco negli occhi E quando l'inchiostro non scende strappo fogli