Giorgio Gaber - I Atto 6° Quadro - Effetto Giorno lyrics

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Giorgio Gaber - I Atto 6° Quadro - Effetto Giorno lyrics

Era una bella giornata di maggio... di fine maggio, credo. Quella mattina, quando mi svegliai, avevo un caldo tremendo. Strano, pensai... è già arrivata l'estate. lo la mattina in genere capisco poco, sono un po' intontito... e quel giorno, anche di più. Li per li non mi ricordavo niente di quello che era successo. Ero solo un po' sorpreso di aver dormito con la luce accesa e di essere in un lago di sudore. Ma se ci penso bene non fu il caldo a svegliarmi. Nel dormiveglia sentii come da lontano il campanello che suonava ripetutamente. " Chi è?" Mia moglie, fresca, riposata, in gran forma, entrò con l'aria di chi è in piedi da tempo. Aveva un leggero soprabito color vaniglia, e dei capelli morbidi, vaporosi. Doveva essere già stata dal parrucchiere. Che caldo!" mi fa con aria di rimprovero. " Ma cos'hai?... Ancora il riscaldamento?" No, ho acceso un attimo... Faceva un po' freddino!... " Ci saranno stati quaranta gradi! Si, ora mi ricordo tutto. Ma non potevo certo spiegarle... Lei si toglie il soprabito e mi mette davanti delle carte. lo non capisco molto, ma mi fido. Sono pratiche che riguardano la nostra separazione. Credo che si voglia risposare. E Tobia, come sta Tobia?..." Ma come?..." mi fa, "ti sto parlando di cose importanti ... e tu mi tiri fuori il gatto..." E io: " Ma guarda che anche il gatto per me..." Ha ragione, ero distratto. Il caldo era davvero insopportabile. Anzi, credo di aver vissuto quella scena come una specie di sogno gocciolante. Anche lei non è più fresca come una rosa. Cammina per la stanza e trova anche il modo di parlare di noi... cioè di me... di com'ero a quell'epoca... di come sparavo a zero su di lei, sulla sua famiglia, sui suoi gusti, e il suo pa**ato. Sentivo la sua voce che andava avanti quasi meccanica. Sentivo il suono delle sue parole... monotono, ininterrotto, come se recita**e l' Ave Maria. Senza scomporsi minimamente si ripa**ava a memoria la nostra convivenza: l'elenco della lavandaia di tutti i miei difetti. Mi ricordo che parlava con un'aria di freddo rimprovero. Però sudava, sudava... aveva degli avvampi, era tutta rossa... non certo per la pa**ione... Non ce la faceva più. I suoi capelli si appiattivano lentamente, ma a vista d'occhio. Fine del parrucchiere! lo intanto guardavo i tubi. Dovevano essere roventi. S'era creata una gran siccità in tutta la casa. Mi ero persino accorto che anche la goccia del lavandino non si sentiva più. Strano! Basta! Me ne vado" mi fa. " Qui non si resiste. Ho l'impressione che tu stia poco bene." Effettivamente anch'io ero al limite. Appena uscita chiusi il riscaldamento. Fu allora che ripensai alla goccia. Non era possibile che il gran caldo avesse aggiustato la guarnizione. Vado in bagno a vedere. Qualcosa nella mia testa mi dice che... il Grigio! Eccolo li... sotto il lavandino... che si rinfresca. Tuc, tuc, tuc ... la goccia! Devo aver vissuto quel periodo in uno stato di confusione quasi allucinatorio. Non riuscivo più ad occuparmi né del mio lavoro, né della mia vita. Però che effetto, mia moglie... quel giorno! A parte la situazione a**urda, si, quel caldo tremendo... non ho sentito in lei neanche il minimo senso di... vicinanza... si, di amicizia. Incontri come questi dovrebbero trasformare le fatiche di ieri in una compa**ione dell'oggi, in una indulgenza tenera tra persone vissute. E invece com'è inutile, e piatto, e mediocre, dirsi dopo anni in tutta calma quello che allora avrebbe potuto venir fuori nella rabbia, nella pa**ione, nel dolore! Solo il nostro fallimento. Non una parola sull'amore. Mai possibile che la memoria si fermi solo sulle brutture...? Non una sola parola sull'amore. Ma se siamo stati insieme sette anni, dico... ci saranno stati dei momenti belli! No, quelli non contano. In tutto questo tempo lei mi ha pensato solo in questa... asfittica resa dei conti. Colpa mia... sempre stata colpa mia... Ma che me ne frega! E poi come fai a sapere le colpe... in quei casini l I... Lei va con uno, io con un'altra... così, come due imbecilli. Il finita... non è finita... E giù litigate, e pianti, e angoscia da tutte le parti. Ma lei soffre di più! Ci ha l'esclusiva, lei del dolore... E si uccide, si uccide... Ma quando si uccide?! Sono ancora qui che aspetto! Dopo un po' si mette con uno si rifà una vita... adesso si risposa... rimette a posto le sue cosine... E intanto chi resta solo sono io! Si, va bene... al momento ci ho un top o, come compagno... che si fa la doccia qui... Bella convivenza! E già... Non me lo merito mica, io... l'amore di una donna! Figuriamoci... Non ce la faccio mica, io... a fare una cosa seria! Per forza. ho mille dubbi. Brave! Come se fosse facile! ... Guarda con Gabriella... All'inizio... sono una meraviglia di uomo... l'unico. Ma perché duro così poco, come meraviglia? Dopo un po' sono un intellettualino noioso, egoista... non faccio più caso alle tenerezze, neanche un sentimento... si sa, sono distratto... mi dimentico tutto, anche i compleanni, " Tanti auguri, merde!!! " " Ma con che coraggio con che coraggio anche Gabriella, con tutti i casini che combina prima lui, poi me... 'si, per sempre' poi torna all'ovile... la bambina che non sa neanche lei di chi è... Ma quel deficiente di marito... non la poteva fare prima, una figlia!... No, gli piace il 'thrilling'! E lei che... niente, mica si preoccupa... 'è tutto amore, no?', tutta circolazione d'amore'... Eccolo li... un fiume! E lei. " Sei tu che sei scemo!" lo, lo sapevo. E giù insulti. " Appena ti trovi spiazzato non sai più che fare! E ti irrigidisci come un baccalà!" Certo... " E non sei capace di voler bene né a me, né alla bambina, né a nessuno. Tu non sai neanche cos'è l'amore. Tu sei bravo solo a scopare!" Magari!!!... " Non era mica un complimento. Significava: completamente incapace di amare. lo, eh... Ma cosa sto cercando da quarant'anni... e inciampo sempre è vero! ... No, secondo loro lo faccio così... per pa**atempo. E' che l'amore è una parola strana. Vola troppo. Andrebbe sostituita. A volte mi sembra che tutte le civiltà consistano nel dare a qualcosa un nome che non è il suo. E poi sognare sul risultato. ' L'amore' ... Non sarebbe meglio chiamarlo... ' La cosa'? Potrebbe diventare più concreto. All'inizio io, Gabriella, l'amavo. Certo, all'inizio ho 'sempre' amato. Si, voglio dire che ho avuto degli attimi intensissimi, che al momento sembra che ci lascino dei segni profondi, importanti. Ma ' La cosa' non è questo. 0 meglio, non è solo questo. ' La cosa' è trasformazione, percorso, crescita insieme... si, per diventare un insieme solido, indistruttibile. Una radice profonda... dove l'altra persona è come un prolungamento del tuo corpo. ' La cosa'... è l'amore. No, un'altra qualità dell'amore. Una qualità che non rimpiange gli attimi perché diventa la vita. ' La cosa' non si fa solo con la volontà. E un patto di sangue stipulato tra due persone e forse, prima ancora, dal destino. Non so se avrò la fortuna di riuscire mai a farlo, questo patto di sangue. Forse ci vorrebbe un uomo. Cento volte ho provato a cambiare. A ricominciare da capo. A reincarnarmi. Ma mi sono sempre reincarnato ... senza di me. Eppure io guardo, io avverto, io tocco... Ma è come se sentissi di non essere niente. Ecco, senza avere avuto una realtà, io pa**o evanescente tra i sogni di alcune donne che non hanno saputo completarmi. Ci sarà senz'altro il modo di fare... ' La cosa'! Altrimenti il nostro destino è quello di essere delle scorze di uomini... si, degli involucri... mai delle persone. Magari dei personaggi... personaggi affascinanti, simpatici anche... mai persone. Ma se è così... l'amore non sarà mai... 'materia', 'terra cosa'... sarà sempre qualcosa che vola... una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa... e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza. Dopo una breve pausa l'attore piange in silenzio)