Giù in paese grande festa, ringraziamo la Vergine Maria, forse il fato o la tempesta, come d'incanto se l'è portati via. Dacci oggi il pane quotidiano, essi mangeranno veleno, lasciate pure che mordano le mele, le troveranno amare come il fiele. Vento e pioggia, notte tetra, il cuore degli uomini è di pietra, vento e pioggia, notte tetra, il cuore degli uomini è di pietra. M'incorono signore dei topi, il mio flauto suonerò, come un esercito di cavalieri fino al paese vi condurrò. La mia casa sarà la vostra, i miei capelli corona del re, chi è capaci di fermarci prenda la spada e combatta per tre. Li guarderemo fissi negli occhi, la loro stoltezza, la nostra umiltà. Non sanno quel che dicono, non sanno quel che fanno, certo: tutto ciò che pensano va a loro danno. Per vivere abbiamo degli scopi e adesso uno scopo l'ho pure io, con l'aiuto di Domine Iddio io sono il signore dei topi.