Non sapete ma vi dico che in un posto che io so, una bianca dama aspetta il principe che la lasciò. Fa di nome Angelica, ha di luna piedi e mani ma le sue gote sono mele rosse e amare non potrà La fanciulla di cui parlo stava sotto un albero, quando un suono di bombarda come voce le parlò: -il mio nome è Martinetto, per servirvi, tràllallà, siete triste? Vi ci vuole un folletto: eccomi qua-! Esce la creatura magica fra le lacrime d'Angelica: -Non piangete, siate impavida!-. E danzando suona una musica. Vede con lo sguardo incredulo il folletto sotto al salice, sfiora quel sorriso fragile ed intanto suona una musica. Sul cuscino del suo letto si sedette da quel dì, con le gambe a penzoloni, ogni notte fu così; il folletto la guardava e dormiva solo un po':- Son felice, Martinetto-. Finché il tempo non pa**ò. Fuori piove, c'è un cavallo che fa rumore con gli zoccoli: -E' tornato, viene a prendermi, ecco, sento i pa**i del principe-. Batte il cuore, ancora palpita, chi non muore non dimentica. S'è spezzato l'incantesimo: fugge il folletto del salice. Corre e corre ancora Angelica, fugge anch' essa , lascia il principe, senza pace torna all'albero, piange china su quelle radiche. Esce la creatura magica fra le lacrime d'Angelica: -Non piangete, siate impavida!-. Ed intanto suona una musica.