Alta sui naufragi dai belvedere delle torri china e distante sugli elementi del disastro dalle cose che accadono al di sopra delle parole celebrative del nulla lungo un facile vento di sazietà di impunità Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso a guidare la colonna di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera la maggioranza sta la maggioranza sta Recitando un rosario di ambizioni meschine di millenarie paure di inesauribili astuzie coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie la maggioranza sta Come una malattia come una sfortuna come un'anestesia come un'abitudine Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi pa**i per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio e seminò il suo pa**aggio di gelosie devastatrici e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango in un vasto programma di eternità Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti come una svista come un'anomalia come una distrazione come un dovere