Sono arrivato fuori c'era il sole, adesso invece nevica sono rimasto per guardarti in faccia: faccia di domenica, la terza volta che mi fai tornare nel tuo ufficio splendido: mancava un bollo, tre timbri, la firma e tu che arrivi candido, ma vai piu' piano, gioia, che t'azzoppi e poi noi qui come si fa? e il caffettino l'hai bevuto caldo, buono come quello di mamma'? Scusate, ma mi sono fatto male e la mia testa sanguina, ma non e' niente, adesso siedi qua ma c'ho la faccia pallida davanti, un muro sporco, sotto un neon a controllarmi i lividi, mi sento cosi' solo, sento freddo e sento molti brividi; quando e' arrivata stavo per morire ma era cosi' splendida, e sotto il camice non c'era niente, solo la sua pelle morbida; che bella vita che si fa in citta', e' tutto cosi' comodo: mi da una sicurezza stare qua: tutto mi sembra solido una risposta a tutte le domande anche a quelle frivole: boutiques e panettieri d'alta moda e le palestre aerobiche. Cosi' mi capita da un salumiere di sentirmi stupido volevo solo un etto di bologna e tu che pensi: squallido; e non rispondi neanche al mio saluto forse non lo merito? mi scusi se le ho fatto perder tempo, ma mi si gonfia il fegato e mi si gonfia come l'altro ieri che cercavo di posteggiare e' sceso un pirla, la catena in mano e mi ha detto: ma vorrai scherzare? Poi per forza siamo imbufaliti e' tutto cosi' illogico, tutti i rapporti sono ribaltati: e' questo qui il pericolo, per conto mio comincero' a gridare fino a spaccarvi i timpani: voglio rispetto, voglio umanita' per me e per gli altri uomini. Che bella vita che si fa in citta', e' tutto cosi' comodo mi da una sicurezza stare qua: tutto mi sembra solido, una risposta a tutte le domande anche a quelle frivole: boutiques e panettieri d'alta moda e la palestre aerobiche..