Enzet - Sfoghi lyrics

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Enzet - Sfoghi lyrics

Sento lo sconforto che mi stringe in un abbraccio Cerco di divincolarmi ma non ce la faccio Dentro sono morto e freddo come ghiaccio A stento mi ricordo dove sono quindi taccio Vedi che stai andando a fondo solo quando l'acqua sale Vedi che il male è profondo quando copri ferite col sale Cedi al mondo che è più forte ma non vale La morte ti si avvicina ogni volta che cambi can*le Sembra ban*le, cosa possiamo farci? Pa**iamo notti a consolarci nei posti più marci Costi quel che costi vogliamo cambiare il mondo Pa**eremo in primo piano anche se siamo ancora sullo sfondo Rispondo a chi mi dice che non so che voglio "mi basta sputare me stesso sopra un foglio Basta che la verità che esprimo copra il vostro imbroglio Quando rimo vedi come sono come se mi spoglio" SENTO LO SCONFORTO CHE MI STRINGE IN UN ABBRACCIO CERCO DI DIVINCOLARMI MA NON CE LA FACCIO DENTRO SONO MORTO, FREDDO COME GHIACCIO A STENTO MI RICORDO DOVE SONO QUINDI TACCIO SENTO LO SCONFORTO CHE MI STRINGE IN UN ABBRACCIO CERCO DI DIVINCOLARMI MA NON CE LA FACCIO DENTRO SONO MORTO, FREDDO COME GHIACCIO A STENTO MI RICORDO DOVE SONO QUINDI TACCIO Volto cadaverico alla morte rido in faccia Tu ti chiedi ancora perchè grido sulla traccia Sono così chiuso che spero che non piaccia Così confuso dall'amore che lo penso una minaccia Do la caccia ad ogni timorato Perchè la rabbia repressa e l'ansia mi hanno divorato Dovunque mi giri sento puzza di conato Non farti il viaggio sbagliato: sono il solito sfigato Condannato a un'esistenza atroce Circondato da ba*tardi che voglion fermare la mia voce Guardi quando sono nato e pensi sia precoce Non è colpa mia se il tempo è lento, io corro veloce Mi pento solo di quello che alla fine non ho fatto Ogni volta che scrivo è come fare un autoritratto Però tu non ne apprezzi neanche un tratto Sei un critico all'antica ed io un dipinto astratto SENTO LO SCONFORTO CHE MI STRINGE IN UN ABBRACCIO CERCO DI DIVINCOLARMI MA NON CE LA FACCIO DENTRO SONO MORTO, FREDDO COME GHIACCIO A STENTO MI RICORDO DOVE SONO QUINDI TACCIO SENTO LO SCONFORTO CHE MI STRINGE IN UN ABBRACCIO CERCO DI DIVINCOLARMI MA NON CE LA FACCIO DENTRO SONO MORTO, FREDDO COME GHIACCIO A STENTO MI RICORDO DOVE SONO QUINDI TACCIO Qua i problemi io non li risolvo ma li genero Mandare tutto a fuoco e fiamme è il mio pensiero più tenero Sopra il bus del degenero con gli occhi chiusi Li riapro e tutti li hanno ba**i, siamo disillusi Intrusi in questa società di zombie Qua qualsiasi tuo ideale è messo all'angolo tra insulsi rimbombi Nascondili nei doppifondi Potrai usarli come scudo contro quelli che vorranno che affondi Conto quelli che mi danno del fallito Li guardo ridendo quello che pensano non mi ha mai scalfito Aspettan che ti giri per puntarti addosso il dito Non capisco, piace solo a me puntare all'infinito? Sono sul punto di spezzare anche quest'ultimo contatto L'angoscia mi a**ale ma non la combatto Tra miliardari col cervello putrefatto Qua ogni giorno che pa**a l'ossigeno si fa più rarefatto