Nel '68 all'Ambrogino D'Oro Io, Elio, cantavo così: "Abbiam capito, sì lo sappiamo Sono le dita della mano Il primo è grosso, ba**o e spesso Il terzo è il più lungo E sta sempre in mezzo Senza gli altri non sa cosa far Poi viene il quarto Più vanitoso Poi viene il quinto Piccolino Non può parlar, né protestar Deve restar! Ci-ci-ci-ci-cinque fratelli Cinque gemelli nella mano." Oggi invece le canto così: