E tu bel bimbo, bimbo mio dolce, dimmi, cosa vuoi che io ti canti? Cantami dei numeri la serie, sino a che io oggi non la impari. Unica è la morte, niente altro, niente più... due i buoi legati al carro, e sono tre le parti del mondo, quattro le pietre di Merlino, che affilano le spade degli eroi. Unica è la morte, niente altro, niente più... E sul cammino che il tempo fa cinque finora sono le età, e sono sei le erbe che nel calderone il nano mescolerà... Sette sono i soli, sette le lune, otto sono i fuochi accesi a Maggio, attorno alla fontana sono nove le fanciulle che danzano alla luna... Unica è la morte, niente altro, niente più... E dieci vascelli sono venuti portandoci la guerra da lontano. Undici guerrieri sono tornati quand'erano in trecento a partire... Unica è la morte, niente altro, niente più... E sul cammino che il tempo fa cinque finora sono le età, e sono dodici i mesi che giorno per giorno, da sempre segnando va. E dodici ancora sono i segni che tu puoi leggere nel cielo, guerra tra di loro han dichiarato, questa che ti canto sarà la fine. Unica è la morte, niente altro, niente più... Allora la tromba suonerà, avremo fuoco e tuono, pioggia e vento, la serie dei numeri è finita, per l'uno sai che non c'è serie: Unica è la morte, e due i buoi, e tre la parti, quattro le pietre, cinque le età e sei le erbe, sette sono i soli, sette le lune, otto sono i fuochi e nove le fanciulle, ma dieci i vascelli, undici i guerrieri, dodici i segni, dodici i mesi e unica la morte, da sempre madre del dolore.