Forse fin dal principio era, poi venne pensata
In Oriente venne chiamata in causa per il rapporto causa-effetto, ma pensando più all'effetto che alla causa, una pausa dai desideri di piaceri transitori, portò Siddharta Gautama al di là della brama tramite il Satori e la finitudine svaniva, in armonia con il karma dava l'azione positiva che garantiva l'elevazione nella rinascita successiva. Un'an*lisi relativa alla medicina che guariva, niente sfondo metafisico per lei, Buddha non rispondeva se il quesito era sulla causa prima degli Dei, ogni nostra disciplina è a sé stante, prima morale e reale eran fusi come l'io e il mondo restante. Arturo re dei pessimisti saprà che i buddisti eran già liberi da gli effimeri concetti di felicità, ma se lo zen è un'attività, per lui la sola libertà era annullare la volontà, mentre Lei era quindi il problema e la soluzione di una età giovane ma anziana nella riflessione, l'illuminazione da moderazione per accordarsi all'imprescindibile ma perfettibile. Il debito karmico è simile all'induismo per il quale il reale è fondato su una giustizia morale e universale con i Veda, la speranza di rinascere in una casta più alta reggeva un sistema aiutando a accettare la casta familiare per noi casuale, era un premio o una punizione per ogni azione di vite precedenti, e come in ogni religione i successori dei fondatori creano dottrine differenti, è l'entropia delle correnti. Ma l'intreccio tra morale e reale era spesso uguale, tanto che in Grecia fu uno dei fondamenti anche di Ananke la dea, non a caso connessa ad Atena e madre della giustiziera Adrastea, ma se da una concezione in Grecia ebbe il suo nome proprio fu proprio perché le divinità greche eran come persone, come?