SCENA V
Il Conte, Marcellina, Don Curzio, Figaro e Bartolo; poi Susanna
Recitativo
DON CURZIO
È decisa la lite.
O pagarla, o sposarla, ora ammutite.
MARCELLINA
Io respiro.
FIGARO
Ed io moro.
MARCELLINA
(Alfin sposa io sarò d'un uom ch'adoro.)
FIGARO
Eccellenza m'appello...
IL CONTE
È giusta la sentenza.
O pagar, o sposar, bravo Don Curzio.
DON CURZIO
Bontà di sua Eccellenza.
BARTOLO
Che superba sentenza!
FIGARO
In che superba?
BARTOLO
Siam tutti vendicati...
FIGARO
Io non la sposerò.
BARTOLO
La sposerai.
DON CURZIO
O pagarla, o sposarla. Lei t'ha prestati
due mille pezzi duri.
FIGARO
Son gentiluomo, e senza
l'a**enso de' miei nobili parenti...
IL CONTE
Dove sono? Chi sono?
FIGARO
Lasciate ancor cercarli!
Dopo dieci anni io spero di trovarli.
BARTOLO
Qualche bambin trovato?
FIGARO
No, perduto, dottor, anzi rubato.
IL CONTE
Come?
MARCELLINA
Cosa?
BARTOLO
La prova?
DON CURZIO
Il testimonio?
FIGARO
L'oro, le gemme, e i ricamati panni,
che ne' più teneri anni
mi ritrovaro addosso i masnadieri,
sono gl'indizi veri
di mia nascita illustre, e sopra tutto
questo al mio braccio impresso geroglifico...
MARCELLINA
Una spatola impressa al braccio destro...
FIGARO
E a voi chi'l disse?
MARCELLINA
Oh Dio, è egli...
FIGARO
È ver son io.
DON CURZIO, IL CONTE e BARTOLO
Chi?
MARCELLINA
Raffaello.
BARTOLO
E i ladri ti rapir...
FIGARO
Presso un castello.
BARTOLO
Ecco tua madre.
FIGARO
Balia...
BARTOLO
No, tua madre.
IL CONTE e DON CURZIO
Sua madre!
FIGARO
Cosa sento!
MARCELLINA
Ecco tuo padre.