Amico fragile è nata così quando ero ancora con la mia prima moglie,
Fui invitato una sera a Portobello di Gallura,
Dove m'ero fatto una casa nel '69,
In uno di questi ghetti della costa nord
Sarda d'estate arrivavano tutti, romani, milanesi
In questo parco residenziale, e m'invitavano la sera
Che per me finiva sempre col chiudersi puntualmente con la chitarra in mano.
Una sera ho tentato di dire Perché piuttosto non parliamo di
Era il periodo, ricordo, che Paolo VI se n'era venuto fuori con la faccenda
Ripresa poi mi pare da quest'altro qui, della stessa pasta –
Degli esorcismi. Insomma dico Parliamo un po' di quello
Che sta succedendo in Italia nemmeno per sogno, io dovevo suonare.
Allora mi sono proprio rotto I coglioni,
Mi sono ubriacato sconciamente, ho insultato tutti,
Me ne sono tornato a casa e ho scritto Amico fragile.
L'ho scritta da sbronzo, in un'unica notte.
Ricordo che erano circa le otto del mattino,
Mia moglie mi cercava, non mi trovava né a letto né da nessun'altra
Parte c'era infatti una specie di buco a casa nostra,
Che era poi una dispensa priva anche di mobili,
Dove m'ero rifugiato e mi hanno trovato lì che stavo finendo proprio questa canzone.
Evaporato in una nuvola rossa
In una delle molte feritoie della notte
Con un bisogno d'attenzione e d'amore
Troppo, Se mi vuoi bene piangi
Per essere corrisposti,
Valeva la pena divertirvi le serate estive
Con un semplicissimo Mi ricordo
Per osservarvi affittare un chilo d'era
Ai contadini in pensione e alle loro donne
E regalare a piene mani oceani
Ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
Fino a scoprire ad uno ad uno I vostri nascondigli
Senza rimpiangere la mia credulità
Perché già dalla prima trincea
Ero più curioso di voi,
Ero molto più curioso di voi.
E poi sorpreso dai vostri Come sta
Meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
Tipo Come ti senti amico, amico fragile,
Se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te
Lo sa che io ho perduto due figli
Signora lei è una donna piuttosto distratta.
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
Nell'ora in cui un mio sogno
Ballerina di seconda fila,
Agitava per chissà quale avvenire
Il suo presente di seni enormi
E il suo cesareo fresco,
Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
Debba in qualche modo incominciare una chitarra.
E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
Mi sentivo meno stanco di voi
Ero molto meno stanco di voi.
Potevo stuzzicare I pantaloni della sconosciuta
Fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
Di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
Con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero.
Potevo a**umere un cannibale al giorno
Per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
Per raggiungere un posto che si chiama**e arrivederci.
E mai che mi sia venuto in mente,
Di essere più ubriaco di voi
Di essere molto più ubriaco di voi.