[Verse 1: Napo] Dal momento in cui mi fu spiegato ho trasmesso che Colui che porta la divisa, è un umano come gli altri Dal momento in cui durante i più tesi dei controlli che ci fecero Avevamo sguardi catturati da dettagli-gag Che non si posson riportare Più che dalle, iniquità in cui si naviga o si cade Quando il mestiere è il poliziotto o, il poliziotto militare Dal momento che, c'è una forte barriera sociale Scientemente costruita, o casualmente, chi lo sa? Che impedisce a una persona che, non sia il barbiere Il farmacista, il prete, od un ta**ista veterano Di aver dialoghi coi poliziotti, che non siano "Documenti" "Ecco prego" "Che lavoro fa?" "Nessuno" "Dove stava andando?" "A comprarmi la focaccia" Dal momento che ritengo inattendibili I servizi dei telegiornali, come gli articoli I documenti video in internet I documentari che ti svelano le foto che Dimostrano, i risultati dei processi E dal momento che, l'unico Documento che io accetto E' una persona che racconta a me direttamente Le esperienze sue o di altri Rispondendo alle domande Ed in cambio si lascia raccontare Dai momenti qui elencati Ripenso a cosa, mi spaventa Nel vederti, Poliziotto, e l'ho capito! [Verse 2: Napo] I fraintendimenti, i qui pro quo Le incomprensioni e titubanze Che per me sono normali Difficilmente portano a conseguenze legali Mentre tu, Poliziotto Mi dai il timore che davanti a una pluralità di vie O di significati che ti offro Tu possa rasoiarle Preferendo le ipotesi più semplici Che avevi già deciso di impressione Il punto nodale, è che voi poliziotti non vi sappotete mischiare
Il mio affronto costruttivo, sarebbe costringervi a pranzo Cena e colazione In un dialogo continuo con me Vorrei frequentarvi al di fuori delle ore di servizio Vorrei essere la vostra socialità E regalarvi la plurivalenza che vi è proibita Dal vostro sguardo sulla società Sarebbe più insidioso questo Rispetto a qualsiasi gesto di disprezzo Il mio senso del grottesco Mi permetterebbe di vivere e mangiare al desco Con 4 o 5 poliziotti da sommossa Fra i peggiori nel facinoro Preparargli pranzi, cene e colazioni Discutere con loro di questioni A contatto tutto l'anno Finché non estrapolo il loro lato umano Perché IO sono in grado! Caro coetaneo, ti sembrerà ambiguo, strano Ma la mia realtà dei fatti implica che Se per caso oggi divento amico di un palestinese Domani sarò amico di un israeliano Per questo so che per distruggere un poliziotto Bisogna infrangere un confine immaginario Lavorando caso per caso E che qualsiasi atto combattivo Non fa che rafforzare le barriere tra lui e il suo nucleo umano La mia visione del conflitto, è fatta di litigi sul diritto in privato Con il poliziotto di fronte a un piatto Di un alimento più che adatto Con un distacco più che totale dalla questura o dal tribunale Solo noi che parliamo ma, per adesso Siamo solo io e i miei amici in una macchina Che approfittiamo dei posti di blocco E quasi speriamo di essere fermati Per carpire quei dettagli che Fanno breccia nelle divise E negli slogan inutili sui poliziotti ba*tardi Bisogna studiare le persone, non scrivere ACAB in giro