Scrivere mi riesce meglio
Ma non voglio farmi leggere
Non riesco nemmeno io a leggermi
Aspetto la rivoluzione
Ma aspettare è non agire
Scegliere di non scegliere
Una scelta obbligata
Ma i problemi degli altri mi hanno sempre affascinata
O forse distratta
Odio il giorno del mio compleanno
Io volevo andare via
Camminare sui vetri con le scarpe
Mentre sono ancora qua
A compiacere tutti quanti
Compiacere qualcuno
Che dice di amarmi
Il mondo non ha unicorni
Non ha foglie a sette punte
Ha voci
Ma non visi
Sempre le stesse voci
Di una donna in silenzio e di uomini confusi
E i padron ‘ntoni della nostra epoca non possono capire
La mia adolescenza è stata la prima a fuggire
Ilenia
La piazza è vuota
Ilenia
La piazza è muta
Se mi tocchi l'ombelico c'è un filo che mi arriva in gola
Ho una madre che vorrebbe fossi un'altra persona
Io non so parlare
Il mio viso narra per me
Sono un po' bestia
Un po' danno
E vorrei vivere nuda
Sento il mondo con il naso
Odio avercelo tappato
Mi affeziono facilmente
Ma non ho voglia di spiegare
Che poi in realtà so anche parlare
Ma non si capisce bene
E quindi un po' mi dispiace
Anzi non mi dispiace
Di averti conosciuto in un brutto periodo
Perché sei stato più bello
Hai brillato di più
Una scopata
Un peso
Non so cosa è stato per te ma
Ma non voglio saperlo il perché
Mi piace fantasticare e mettere alla fine delle frasi il perché
Ilenia qui le piazze sono affollate
Ma innocue
Ormai le piazze fanno rivoluzioni solo quando sono vuote
Ilenia
La piazza è vuota
Ilenia
La piazza è muta
Ilenia
La piazza è vuota
Ilenia
La piazza è muta
Qui le bare sono strette
Ma le vogliono abitare
Le chitarre senza corde
L‘avere senza il dare
Qui confondono il dolore con le lacrime di gioia
Pochi brividi o sussulti
Molta prosa
Troppa noia
Qui non puoi fuggire
Perché tu sei il carceriere
Qui tutto è razionale
Solo obbligo e dovere
Qui dove vivi adesso
In un anelito del cuore
In attesa di un qualcosa
Di un qualcuno
Di un errore