Con i gomiti incollati ai braccioli dei divani
Sui quali esistevamo annoiati
Pensa a quei giorni sprecati
A lasciarci scrosciare il tempo addosso come i temporali
E' da un minuto che disegno nel fumo
Ciò che avremmo dovuto e che avremmo potuto
Il mio telefono è sia freddo che muto
E sono quasi contento che non chiami nessuno
Non torni, più dalle parti mie
Io steso su quel letto di bugie
Sul quale ci amiamo e ci odiamo
E facciamo l'amore o scopiamo dipende dai giorni
Con i vestiti ancora addosso, ed il fiato ancora corto
Così non posso urlarti tutto ciò che ti nascondo
I miei occhi fessure, frecce dalle fenditure
Ma andrà tutto a posto stando fermi, come le fratture
Non faccio niente perché niente siamo
Incastrato, invischiato, come resina sui corpi
Guardando i miei trascorsi
Sai che la vita mia non lesina sui colpi
Nessuno mai si merita ‘sti giorni
Che è domenica anche in settimana
E nevica che dio ce l'ha mandata
Ci divide questa strada ghiacciata
è il velo di gelo sopra cui scivolo che ci separa
Li ho scritti sui fogli
Tutti i racconti tristi che ti leggo negli occhi
Non suona più la musica se quando mi tocchi
è come una puntina che si incastra nei solchi
Il mio telefono è sia freddo che muto
Mentre ti scrivo queste lettere
Giuro, non sarò mai tutto ciò che hai sempre voluto
Solo l'uomo migliore che posso essere
Caffè e paranoia, gli occhi una feritoia
Domenica che noia, voglio andarmene
Siamo lenti nei riflessi e siamo l'ombra di noi stessi che
A furia di essere stanchi siamo diventati Domenica
Mi faccio spazio in questa danza della morte calma
È notte già da un po' e questa stanza calda parla
Racconta storie di uomini a stento a galla
In mezzo a urla che i condomini chiamano l'ambulanza, pure
E so che lontano dagli occhi è lontano dal cuore spacco le suole
Tu versami un altro liquore e leggi il mio scritto
Ci tocca scappare nel nulla per rigare dritto ma io non so restare zitto
Vivo sconfitto se il giorno pa**a e ti perdo in un nuovo conflitto
Ho messo la musica forte, così c'è casino e no penso
Ho il naso tappato che forse c'è pure odore di incenso
Ma non sento più un cazzo, parlo alla cazzo, scrivo anche peggio
Tu hai l'anima fuori dagli occhi: vieni che te la saccheggio
Sento cori sgolati come finti pudici
Soli e annoiati come figli unici
Matti e nell'ansia siamo film di Woody
Corpi illuminati da duecento lumi
Quando parli sento solo l'eco
Ma è così profonda che ti giuro non vedo
Sei così lontana ma ti giuro non cedo
Tesso questa trama fino a quando non crepo
Mi urli di continuo di calmarmi o spari
Di non essere cattivo come Calligari
Non sono uno di quelli che ti fa regali
Morti in questo nulla siamo matti uguali
Il mio telefono è sia freddo che muto
Mentre ti scrivo queste lettere
Non sarò mai quello che hai sempre voluto
Solo l'uomo migliore che posso essere