(dedicata a chi si sente straniero a casa propria)
In cima al grattacielo c'era l'imperatore
Gonfiava le sue bambole vestito da dottore
E disse al cieco "prendi, eccoti il bastone
E un po' di deodorante per quel puzzo da caprone"
Nel campo di pannocchie razzolava un bel signore
Confezionava botti per un re di colore
Padre anche di figli rinchiusi nei manieri
A riscaldar le pancie rimpinguando cimiteri
In piedi sull'Olimpo predicava un sacerdote
Che vendeva lotti in cambio della dote
Tenendo un piede al caldo nella casa di chi ha voce
L'altro sotto il fresco all'ombra di una croce
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia non è casa mia
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia...
Copriva le miserie la divisa a un militare
Ci disse "state attenti, io sono un generale
Di pace, di amore io sono un altruista
Ma in fondo nel profondo resto sempre un gran fascista."
Un cane abbandonato cambiò il proprio nome
Tanto che anche il rosso pelo stinse di colore
Schiacciato sotto un muro gli aprirono il portone
Quelli che un tempo erano vestiti da padrone!
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia non è casa mia
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia non è casa mia
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia non è casa mia
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia non è casa mia
Sciaccondirondero sono uno straniero
Sciaccondirondia...