Arriverà che fumo
O che do l'acqua ai fiori,
O che ti ho appena detto:
"Scendo, porto il cane fuori",
Che avrò una mezza fetta
Di torta in bocca,
O la saliva di un bacio
Appena dato,
Arriverà, lo farà così in fretta
Che non sarò neanche emozionato...
Arriverà che dormo o sogno, o piscio
O mentre sto guidando,
La sentirò benissimo
Suonare mentre sbando,
E non potrò confonderla con niente,
Perché ha un suono maledettamente eterno.
E poi si sente quella volta sola
La viola d'inverno.
Bello è che non sei mai preparato,
Che tanto capita sempre agli altri,
Vivere in fondo è così scontato
Che non t'immagini mai che basti
E resta indietro sempre un discorso
E resta indietro sempre un rimorso...
E non potrò parlarti, strizzarti l'occhio,
Non potrò farti segni,
Tutto questo è vietato
Da inscrutabili disegni,
E tu ti chiederai
Che cosa vuole dire
Tutto quell'improvviso starti intorno
Perchè tu non potrai, non la potrai sentire
La mia viola d'inverno.
E allora penserò
Che niente ha avuto senso
A parte questo averti amata,
Amata in così poco tempo;
E che il mondo non vale
Un tuo sorriso,
E nessuna canzone
È più grande di un tuo giorno
E che si tenga il resto,
Me compreso, la viola d'inverno.
E dopo aver diviso tutto:
La rabbia, i figli, lo schifo e il volo,
Questa è davvero l'unica cosa
Che devo proprio fare da solo.
E dopo aver diviso tutto
Neanche ti avverto che vado via,
Ma non mi dire pure stavolta
Che faccio di testa mia.
Tienila stretta la testa mia.