Un uomo che viveva da re
Per molti anni non seppe mai
Che la gente comune
Non era diversa da lui
Vivendo fuori del tempo normale
Non conosceva né il bene né il male
Viveva in un sogno e il mondo
Era sempre uguale
Ma dal suo cuore si aprì una ferita
Sentì la notte sfiorargli le dita
E sul palmo correva
La lunga linea della vita
La terra piena scoppiava nel sole
La primavera rinchiusa in un fiore
Ognuno per sé
Ma tutti davanti a un Signore
Ma il vero dio non fu mai trovato
Perché tra l'uomo e il giardino incantato
Pa**ava in silenzio
L'angelo del peccato
E così la notte sul mondo arrivò
Portando le stelle vicino
Ma fino al mattino
E così l'uomo divenne la fiera
Che dorme divora e dimentica
Quello che era
Ma una parata di ali nel vento
Tolse le stelle dal firmamento
Il giorno nasceva
E il sole sembrava contento
Allora l'uomo aveva capito
E se la notte lo aveva tradito
Nel cuore sentiva
Battere l'infinito