Il tormento dei suoi vent'anni, l'austerità dei tuoi capelli bianchi. Parole che sorridono, le sue. Sentenze che feriscono, le tue. Quando l'amor con lui è debolezza mentre con te, espressione di potenza. E perdersi nel gioco carezzevole dei suoi giovani inganni, per correre da te che, agile, soccorri i miei affanni.
Maledetto il suo sguardo di bambino, pauroso il tuo corpo di donna che mi chiama e fuggire ogni sera via con lui per svegliarmi la mattina accanto a te e mi illudo di giocare l'esistenza, di fermare il tempo in quella stanza, dove ancora piccolo sul seno mi stringeva quella donna al mio richiamo.