Il tormento
dei suoi vent'anni,
l'austerità
dei tuoi capelli bianchi.
Parole che sorridono, le sue.
Sentenze che feriscono, le tue.
Quando l'amor con lui è debolezza
mentre con te, espressione di potenza.
E perdersi nel gioco carezzevole
dei suoi giovani inganni,
per correre da te che, agile,
soccorri i miei affanni.
Maledetto il suo sguardo di bambino,
pauroso il tuo corpo di donna che mi chiama
e fuggire ogni sera via con lui
per svegliarmi la mattina accanto a te
e mi illudo di giocare l'esistenza,
di fermare il tempo in quella stanza,
dove ancora piccolo sul seno mi stringeva
quella donna al mio richiamo.