[Skit] [Verse 1: Luik] Guardiamo lo skyline, sogniamo in un airline Fiutiamo un viaggio senza un ritorno e odiamo tutti attorno, si La vita a**aggia e sputa, è un'avventura cruda Abba**arsi e raschiare sul fondo di quella creatura Ebbene si! Mi ha sedotto una poesia di strada in mezzo ad un viadotto Nel deserto un acquedotto L'ideali mi uccisero e venne un brivido in me La malavita e la bella vita coincisero e L'afa ci opprimeva, una tempesta di caldo, il salento è una donna che ti morde sempre, senza pentimento L'estate tra afa, l'erba comprimeva teste Sbirri e pretesti : accettare c**aina ed evitare arresti Depressi, Giampiero è sui muri Il sangue dei germogli Sulla tua foto ai miei fogli Ora iniziamo a scrivere riscosse e a scavarvi fosse Inseguo il mio sogno Guardo in cielo come un Boss! [Skit] [Verse 2: Luik] Sono già le 11 Il cielo è incompreso, metà rosso e metà nero Si uniforma nel mio ego In città non tramonta più il sole, luci dei lampioni Tutto è più veloce, dai fatti che sfrecciano ai fattoni Nei quartieri incatenati, catenati dai carati, nati in tuta La musica è a farci latitati Dadi e carte malati dal gioco e soldi facili Tra dardi e arte nasce una poesia di strada in sfondi insanguinati
Vaccinati dagli sbirri, cirri in cielo e fumiamo Dopo lacrime su guance placide, son piogge acide In Salento con orgoglio, pesto un orologio Derido il tempo, è un Rolex di una venere con tatto al petto Come linee dell'asfalto, specchio di me stesso Non riesco più a distoglierne lo sguardo Assa**ino il beat, osservo la vita fumando Mentre registro mischiando Pa**ione e vita [Skit] [Verse 3: Luik] L'anima di Dio in inverno diede il gelo Quando chiesi aiuto per un mio fratello Adesso rispondo inseguendo i sogni oltre la loro essenza Perchè la perfezione è solo di chi si accontenta E' freddo Il Salento è secco d'inverno Io e i miei fratelli in bilico dentro un poster magnifico Avrò sempre un'immagine nitida nel cuore Incidere ed uscire dal margine con rancore La rabbia, la musica unita alla mia pa**ione Come un compositore, leggo attentamente le parole Mentre scrivo lo skyline, un grigiore sfumato alla noia Vissuta coi fra, le lacrime la nostra forza Primi scritti, la periferia rappa Da Calimera, 167, via della speranza Incendio la penna, il sole si poggia sulla biro Scrivo, un vate che pervade note, rappo da un leggio! [Skit]