[Verse: Luik]
Un giorno le dissi "vorrei tatuarmi delle ali" e lei rispose
"tu sei già un angelo, puoi accontentarti"
Ma le mie ambizioni andavano oltre un palco
E risposi "con due paia d'ali voli ancor più in alto"
Lei era la più bella tra le dee
Magnifica, restia e pestifera
Emozionante anche se troppo cinica
Un brain storming di catastrofi, poi stormi
Di parole offuscavano la mente interi giorni
Io rinchiuso, galere rappresentate da righi di pagine, poesie
Eco dell' inconscio, riluttano lacrime
Poi Euterpe incatenò me in strada o in un suo argine
Costrinse a fare di un margine un quadro d'oro
Descrivere cieli grigi d'inverno
La pigrizia in estate e le strade della city infestate mentre
Persi me stesso dentro un ritratto macabro, confuso
In conflitto con me stesso: Zivago
Il mio specchio era un lago di lacrime insultato
Da Narciso, il viso disturbato dall'eco del mio delirio
Ora appaio forte ma all'interno ho macerie
Miserie, poi serie di poesie: Moliere
Creo farfalle sui miei scheletri
Riesco a preservali : Frederik
E il pa**ato è morto e vive come Meredith
Evito ego-trip anche se scrivo opere
I tuo testi Creoli, rievochi soap opere
Illumino la scena, io sul faro : Arduini
Dopo descrivo tutto quanto con note : Guccini
La china sul block notes, sprofonda, io Goethe
Il mio genio improvvisato sopra note: Paganini