Spingendosi a cercare, volendo dilazionare
volendo per non morire.
Creandosi fusi orari, in camere cerebrali
per farsi una riduzione.
S'incensano d'oro e mirra
si sentono cristi in terra
silicotici della guerra.
Carciofi che al punto giusto
cuocendo per fare presto
regalano il grottesco.
Il teatro di questa storia
non soffre mal di memoria
ma inaugura la sua vita.
Amici, acque di paranoia
fiumi d'acque turbate
e violentate
senza gorgoglii di speranza
monumenti del tutto
nel suo letto, vuoto
di gioia e dolor
di odio e d'amor
cade, l'acqua
su di un piano scordato
piano e abbandonato
di paura
di eredità nascoste
di sinfonie morte…morte...
Bestie, le mie mani
che si strozzano a vicenda
che si pestano e si graffiano
merda, profumata
di un colitico sincero
un eroe, un eroe, un uomo vero,
amici, acque di paranoia
fiumi d'acque turbate
e violentate
e zittite la luna
seduttrice dell'acqua
dittatrice dei flutti
e dei canti...