La bella Gina viene a fare un provino per la Statale Sabina scende giù in città odora di buono, di mammole e miele ma a Roma chissà se durerà
"Signor regista, io non mi son mai spogliata e neanche mia madre mi ha mai vista nuda" "Ma figliola cara, tu non vuoi capire che per imparare a recitare ti devi prima spogliare" E cominciamo dalle scarpe, il maglione e i pantaloni la camicia e il reggiseno così ad occhio tu puoi farne a meno
E fatti guardare, io ti devo studiare e voglio capire che tipo sei e quanti soldi posso guadagnare con te. Con te
La bella Gina se mette a piagne, ma due mani son poche a coprir le vergogne e mentre lei piange, lui si avvicina lui si avvicina cortese, ma con delle pretese. "E adesso vieni sul divano, adesso dammi la tua mano vieni qui che io ti voglio cioè, da vicino ti vedo meglio. Ma vuoi fare del cine? Vuoi fare del cine? Se vuoi fare l'attrice, vuoi fare del cine leva anche quelle mutandine. E parte lo schiaffo, come fosse una bomba il regista vola via, contro una serranda. Così gira la ruota, la ruota della vita c'è un sì o un no, non c'è mai un chissà la bella Gina non tornerà. La bella Gina non tornerà.