Lontano, lontano più in là dell'orizzonte, C'era una terra dove nn ci cresceva Niente. Potevi trovarci soltanto le spine, Tra gli scheletri delle case Che ne segnavano il confine. Poi, grandi distese di sa**i E d'inverno il vento gelido Scoraggiava ogni viandante a Portarci i proprio pa**i. Ma in un tempo, in un tempo Ke a pensarci adesso, nn sembra Nemmeno distante, Il destino di quella terra è cambiato Per mano di un uomo e delle sue piante Che decise di campare in quel posto, Lontanto da tutti e da tutti nascosto, Che scelse di viaggiare la sua vita Lentamente, Lasciandosi dietro il viavai della gente. Cambierano lune, pa**arono stagioni,
Giorno dopo giorno, Quell'uomo piantava con mano paziente dei Semi e pensava: "nasceranno alberi che cresceranno e Coloreranno questa terra grigia e magari, Domani, ritornerà la vita." E negli anni quel sogno divenne realtà, Riempiendo il suo cuore di festa, La desolazione di un tempo Ora cedeva il posto a una grande foresta. E chi pa**a oggi da quelle parti Può ammirare la bellezza infinita, Dall'opera compiuta dal cuore di un uomo Ma degna della mano del Dio della vita E anche se per la gente, La nascita di quelle piante rimane tutt'ora un Mistero, io lo so che è sbocciato da un animo Grande che adesso riposa nell'angolo più Bello del cielo.