Ho un amico che suona la fisarmonica
In vecchie balere di periferia
E si guadagna la vita facendo ballare
La gente dolcemente su tappeti di note
Ma a volte è dura la vita in città che ti soffoca si
Con la nebbia d'inverno il caldo afoso d'estate
Ma questo è il duro prezzo
Della vita del musicista metropolitano
Che vive tra le righe e un traffico sempre rallentato
Dai lavori per il metrò o per il metano
E questo a volte gli fa sognare di fuggire da lì
E infatti spesso pensa "chissà se fossi nato in Sudamerica"
Si immagina di suonare per le strade d'Argentina
Senza nome e senza patria che importanza ha
La fisarmonica si trasforma in un bandone
E si scatena in un tango tra ritmo e amore
E così fugge dalla sua città ma purtroppo
Questo avviene soltanto nella fantasia e così
Suonando e sognando pa**ano le stagioni
Pa**ano le note insieme al tempo come aquiloni
Si ritrova nella stessa vita di sempre
Poeta e sognatore un po' controcorrente
Ma in fondo non è poi così male la sua città
Anzi gli sembra quasi bella si
Ma solamente se c'è musica