[Intro]
Qualcosa cambierà
Lo sento, deve succedere
(DJ Fester)
Ghemon
Fat Fat
[Strofa 1]
Pallone sotto al braccio e maglia di Del Piero, sguardo fiero
Sa che il nero è come un cero prima o poi la sua fiamma
Diventa zero
Occhi al cielo, cuore al cielo, col pensiero che va intero, il padre steso in cimitero
Narro il vero, quello che [?] che il pampero copre come un velo i sogni che sia pa**eggero
Ma poi zero, per chi vive leggero, uno straniero, chi lotta fiero, Ed è qua la differenza tra uomo e guerriero
Il velo della sposa riposa la faccia orgogliosa di una vita tortuosa
E oggi nel giorno da sogno del matrimonio lo dà in culo a ogni cosa
Grazia a una rosa che stringe gelosa in sta giornata uggiosa
Tra caffè e gazzosa, perché ora l'alcool lo dosa
Grazie al marito con cui si sente donna, anche senza mimosa, Bocca burrosa, dalla periferia penosa
Parla e toglie ragazzini dalla via, malavitosa
Realtà in eterno come la differenza tra un frocio che vuole il ferro e chi è costretto a tenerlo
Io soldato senz'elmo che da quell'onda di inverno divino
Scoprii James Brown e gli Isley Brothers e iniziò il mio cammino
Bambino col cappellino di lino, col logo Kangol fatto di fino col mio pennarellino
Più tuta Adidas tipo [?], più messaggio alla Grandmaster
Poesia di periferia dal ghetto blaster
[Rit](x2)
Va ancora un altro giorno finisce e rimango qua
E scrivere sapendo che qualcosa cambierà
Il cielo è limite per chi non lo supererà
Per me qualcosa cambie-cambie-rà
[Strofa 2]
Posso, sapere se c'è un giorno
In cui ritornerà quello che c'era stato tolto
Ogni signor supposto, i pro e contro, il caldo e il freddo, il sopra e sotto
Il verde e il rosso, l'intero e il rotto
E se c'è Dio non credo sia corrotto davvero
Come una parte del clero che non riconosco
Se c'è democrazia quella che vedo è un lontano ricordo
Perché il concetto originale lo abbiamo rimosso
Con la storia dei danni da limitare
Consegniamo un bilancio fallimentare
Del sistema bipolare, che a confronto con lo Stato ideale
È come un peso al cellulare vicino ad uno collinare
Impossibili da fare collimare, per limiti oggettivi di chi ci deve rappresentare
Ed è seduto a Palazzo Chigi e non sa come è fatta la vita normale
Vorrei spingere sul freno, ma scrivo col veleno e come chi ha la serpe in seno
Ma so che c'è una via, se il cielo è il limite che si presume, la musica è la mia e Dio
Me l'ha calata come fune
[Rit](x2)