[Verse 1: Mecna]
Ehi...
Dimenticato da una ma**a che non c'è, che non c'è mai stata
Fissata col concetto che è musica fatta in casa, giusto
Ma è come pasta d'uovo fatta da mani di una paesana:
è genuina e quasi si regala;
C'è dietro molto di più di quello che vedi tu
Non sono scritte e copyright in fondo al booklet
Che in copertina non ci siano donne nude
Non esclude che io ho levato gli anni alla salute;
E alla salute di chi, quando c'è un brindisi
Non si festeggia nulla ma è autoconvincersi
Che la speranza è proprio l'ultima a morire
Se James Brown era il penultimo
E non mi arrangio e non ho dubbi non
Sono schiavo del mio pubblico se il pubblico
è schiavo di artisti in fase di decupito
E questi artisti sono schiavi di un accredito
Che è schiavo dell'unico vostro merito
[Verse 2: Ghemon]
Meravigliati dai tasti che premo
Fantastico Ghemon
Non può mica bastarmi a levarmi i fantasmi che vedo
E cambio posti e colori; facce e nomi
Ma restano i paradossi ed i paragoni
Se sono entrato nei vostri cuori
Non l'ho cercato a tutti i costi
Era per tirare i mostri fuori
Ma pa**a il tempo e quei giorni te li ritrovi
A un metro dal letto come ospiti nei dormitori
Potenzialità reali e futuro in queste due mani
Affido la risposta al tempo e alle sue ali
Perchè va a cicli circolari
Se giri, ritorni dove stavi
E vedo il mondo con i miei occhiali
Siedo sui rottami
E ora ho emozioni nella coda come i cani
E scrivo in bilico su delle travi
C'è il cielo che minaccia pioggia e non ho più rivali
[Verse 3: Franco Negrè]
E sono forse più di dieci ormai, e se ti piace vai
Non te n'accorgi quanto possa crescere un bonsai
Dalle esperienze, persone, eventi
Da chi ha investito e poi
Come se nulla fosse chiudere i battenti e pa**a
Più gente esausta
Più di una mente talentuosa diventare guasta
Frutto di un crescendo di superficialità
Di cui poi almeno la metà dopo due anni ha detto basta
Non mi stupisco più, il tempo bu*ta giù
Allo stesso tempo ci sorridi perchè in fondo il cielo sopra resta blu
E affronto i fatti della vita non subendoli ma solo dandogli del tu
Anche se dentro resta uguale a ieri uguale a come sei e come eri
Gli stessi tuoi pensieri
Se è il tempo che decide non mi uccide
Ci vuole giusto il tempo, la forza e gli stessi desideri
[Verse 4: Kiave]
Oggi non lo prendo nè lo perdo
Ma divento tempo e scorro, so
Che non lo blocco tatuando un orologio sul polso
Porto il fuoco di Talete non dell'inferno
Mentre la sete prova a spegnere il mio fuoco interno
Ed ogni giorno ascolto Funk,per colorare ste giornate
Scandirle senza metronomo
Ed ogni giorno ascolto Soul
Almeno in quelle note trovo ancora amore, in strada non ne vedo più
Mi addormento nel Blues per svegliarmi fra i demoni
Hanno sguardi increduli non voglio lasciarli ormai
Non voglio allenarmi in freestyle
Se è improvvisazione lo crei mentre lo fai ok?
Se non campo coi live sono fatti miei
Vivo nel mio limbo, quale Olimpo degli dei?
Pazzo si, definizione che non temo
Per voi un pazzo povero è un povero pazzo
Un pazzo ricco è un genio
[Verse 5: Marco Losso]
Proiezioni BpM lungo a**i
Parallele dritte sulle pa**i di B-boys seri
Vedo foto in Dejà-vu,costi pure a pieno
Oggi come ieri e forse più ma lo capisco meno
Basterebbe un gesto,comportarti in modo onesto
Un po' con gli altri, un poco con te stesso
Olio di gomito in mezzo a questo vomito, questo
Vale a dire non bu*tare il Rap nel cesso
Vedo gente, persone quelle sempre
Vestite nello stesso modo ma non c'entra niente
Proiezioni di New York sugli italiani
Fanno gente che fa il Rap, ma non ci fanno americani, ciccio
Proiezioni BpM lungo solchi di un vinile nero
Fanno proiezioni da più migliaia d'Euro
Niente da dire su ste produzioni craste
Vorrei che ci si proietta**e anche nelle nostre tasche
Quest'è, un motivo per cui spingo
Fare in modo che le teste blaste vadano giù in sincro
Quest'è, il motivo di una vita uomo
"Resta dove sei, io resto dove sono"