Mi sforzo di capire quanto dura il mio minuto sessanta o settantacinque secondi? E il minuto dei miei tendini quanto dura, se devo far stare settantacinque secondi in sessanta? La fresa mi confonde con un pezzo grezzo, raschia i miei pensieri per fissarci lo stridio che invade il cervello straziato e visionario ed io mi sento un rotore al centro della morte tornito in un budello dilatato ed irreale Immagino il reparto e cerco tracce fotografiche compagni schiacciati o sderenati cerco anche tracce della mia esistenza così, tanto per pensare qualcosa Vorrei capir qualcosa del riscatto ma forse è il flagello il suono d'una fresa compiaciuta e ripiegante in sé Devo legarmi meglio il mio corpo spesso si sdoppia e corre corre Vorrei scindere da me acqua, terra come tutti gli elementi cosmici che sto dicendo? Vorrei scindere da me acqua, terra come tutti gli elementi cosmici L'ho dimenticato pioveva, mi son bagnato e mi interrogo sul suo possibile significato Silenzio Torno effetto materico sensibile
Cosa torno? Sì, un fondale dove gli uomini sono nuovi sognare, perire nella troppa immaginazione All'idea di poter fare qualcosa d'altro divento un vigliacco chi nutrirà l'uomo totale? Penso non riesco a sentire i miei pensieri il rumore mi sommerge Sulle squame un ectoplasma una lisca di pesce la mia linfa vitale nel manufatto lavorato la mia linfa vitale è in un brulichio di lamelle Non so quanto dura il mio minuto Vorrei distrarmi con l'estrema creatività delle vibrazione della fresa perchè le mie sono spietate ma non totalmente disperate, Amen! Devo far presto qui la forza di gravità è una macchia insanguinata non voglio predisporre la mia vita al ma**acro qui persino la morte è matrigna la mia schiena non è più disposta a subire itinerari estetici e turismi ideologici la mia schiena non è più disposta a subire itinerari estetici e turismi ideologici la mia schiena non è più disposta a subire itinerari estetici e turismi ideologici